Il futuro della scuola non può essere precario

Siamo docenti precari, centinaia e centinaia soltanto in Sardegna, da anni impegnati nel garantire continuità educativa e qualità dell’istruzione nelle scuole italiane. Dopo anni di sacrifici, studio, corsi di aggiornamento e impegno nelle aule scolastiche, abbiamo affrontato e superato un concorso pubblico, dimostrando di essere idonei a ricoprire un ruolo di responsabilità educativa.

Eppure, ci troviamo oggi di fronte all’ennesima ingiustizia: nonostante abbiamo superato un concorso, non avremo una cattedra.   Scaricati dal sistema come fardelli inutili e rimandati a casa a metà anno!
E non perché le cattedre non ci siano, visto che il Ministero ha già bandito proprio in questi giorni un nuovo concorso, ma perché così ha stabilito e deciso il Ministro stesso.

Una situazione che ci lascia frustrati e traditi. Dopo che abbiamo investito tempo, energie e risorse personali per rispondere alle richieste del sistema scolastico italiano.

Chiediamo giustizia per il nostro lavoro e per il futuro della

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