Befana e discipline
La magia della Befana che porta doni ai bambini dovrebbe restare impressa nella sfera dell’immaginario sia per il versante umanistico che per quello scientifico. Befana e discipline. Premessa
La magia della Befana resiste al passare del tempo o in questo mondo tecnologico prevale ormai il disincanto? La risposta non è univoca e dipende da molti fattori, come l’età del bambino, l’ambiente familiare e l’influenza dei coetanei. Diversi psicologi dell’infanzia sostengono che il credere in figure magiche come la Befana rappresenti un passaggio fondamentale nella crescita del bambino, perché questo tipo di credenze aiuta a sviluppare l’immaginazione, la capacità di sognare, la fiducia in qualcosa di più grande di sé.
Lo psichiatra Adriano Ossicini protestò vivamente quando nel 1977 in Italia la festività dell’Epifania venne abolita: ripristinata otto anni dopo, questa festività per i cattolici “non rappresenta semplicemente l’incontro dei Magi con Gesù, ma simboleggia la rivelazione della divinità di Cristo al mondo intero, incluso quello pagano”. Alla luce della teoria dello psicologo Jonathan Haidt sull’importanza del gioco possiamo sostenere che anche in ambiente laico la figura della Befana svolga una funzione positiva nello sviluppo del bambino: ciò per un suo aspetto ludico, utile a contrastare gli effetti negativi dei social. Mantenere viva la tradizione della Befana potrebbe essere un modo per rafforzare il legame affettivo tra genitori e figli. Anche se i bambini smetteranno prima o poi di credere alla Befana, la magia di questa festività dovrebbe restare impressa nella sfera dell’immaginario.
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