Latino alla “scuola media”: perché essere contrari?
C’era da aspettarselo: la prevista reintroduzione del latino alle scuole medie – cioè dove c’era già una volta – ha sollevato, accanto al plauso di alcuni, il biasimo di molti, impauriti dall’idea che i loro figli e nipoti debbano impegnarsi troppo.
A chi sostiene che il latino è una lingua morta converrà ricordare che esso è la lingua della botanica, della zoologia, della giurisprudenza. E difatti chi non l’ha mai studiato e all’università sceglie queste discipline si trova in difficoltà a comprenderne la terminologia.
L’avversione al latino peraltro ha anche connotazioni politico-religiose. Tempo fa ho sentito un parlamentare della sinistra dire peste e corna della lingua di Cicerone, definendola “classista, borghese e confessionale, buona solo a perpetuare il potere dei padroni e della Chiesa”.
Saggiamente il prof. Burioni ne prende le difese, che estende anche al greco antico: non dimentichiamoci che la