Lo studio del latino, è davvero così importante per la comprensione dell’italiano?
ph Mario Camilletti
“Studiare il latino vuol dire andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole”, così il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha motivato la scelta di inserire nelle Indicazioni nazionali per il curricolo lo studio, opzionale, del latino, anche perché vorrebbe implementare “una scuola seria, proiettata verso il futuro e attenta all’educazione critica dei nostri ragazzi”.
Premesso che ogni ministro dell’istruzione che si alterna al dicastero inserisce delle novità più o meno importanti, forse per lasciare il segno del suo passaggio, la domanda che molti si pongono è la seguente: ma per davvero il latino apre la mente?
Dall’esame di vari studi, compresi gli effetti del latino sulla personalità e sugli esiti occupazionali degli studenti nel liceo classico, si comprende che un reale impatto sembra esserci.
Secondo quanto riporta il sito Pagellapolitica.it., specializzato nella elaborazione di fact-checking, alcuni esperti ricercatori, basandosi sui dati dell’Istituto nazionale
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