Crepet e i temi a scuola: “Scrivevo bene, poi riempivo il foglio di errori. Detestavo essere letto. Patriarcato? C’è il figliarcato”
Lo psicologo, psichiatra e scrittore Paolo Crepet
Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet si è raccontato ai microfoni del programma “La confessione“, nella puntata in onda su Rai3 lo scorso 25 gennaio. In questa occasione, oltre a parlare, come fa spesso, del rapporto tra figli e genitori, ha raccontato un aneddoto sulla sua esperienza personale a scuola.
A quanto pare a fungere come spartiacque nella sua vita è stato il suicidio del cantante Luigi Tenco, avvenuto nel 1967, quando Crepet aveva 15 anni ed era ancora uno studente. Quella volta a scuola la docente chiese a lui e alla classe di scrivere un tema sull’argomento.
Ecco le sue parole: “Quella volta, per la prima volta, scrissi una cosa senza riscriverla. Di solito io scrivevo bene e poi riscrivevo male, riempivo il foglio di errori. Evitavo di essere letto, lo detestavo. Quella volta invece non riscrissi nulla e mi lessero.