Sul Latino

Nemo tam incompetens, qui aliquid boni facere non possit
trad. da DeepSeek: V. ha fatto anche cose buone

di Gabriele Boselli

Noterella autobiografica

Sono stato alunno di un maestro elementare di Savignano, Luigi Pignotti, poi anch’egli direttore didattico, ispettore e docente universitario e di un professore di lettere di scuola media di Santarcangelo, Galli, il nome non lo ricordo, i quali non solo arricchivano le loro lezioni di frequenti frasi latine ma sintetizzavano i concetti essenziali riformulandoli nella lingua di Lucrezio. Autore loro carissimo non solo perchè poeta ma anche perchè scienziato, nel modo in cui lo si poteva essere oltre due millenni fa. Noi alunni eravamo affascinati da quei suoni e il fascino è la principale fondazione della conoscenza. Successivamente, in concorrenza con altri compagni negli ultimi anni dell’istituto magistrale di Forlimpopoli, anelavo alle grazie delle compagne scrivendo loro poesie in lingua latina. Questo in concorrenza con gli spocchiosi rivali del Classico di Forlì. Parlavo di queste mie strategie poetiche quando, cacciato fuori dalla porta dalla professoressa di disegno, incrociavo il Preside Rovinazzi, un latinista, solito a passeggiare per i corridoi leggendo un libro e ammonendo e/o incoraggiando gli espulsi.

Ricordo che, avendo io sempre cercato di superare con qualche accorgimento il mio congenito deficit di memoria e non ricordando bene le coniugazioni dei verbi latini, attivavo strategie che oggi chiameremmo di risparmio dati: ad esempio per tradurre “a essere crocifisso” scrivevo “ad crucem”. Qualcosa di analogo a un metodo usato oggi dagli informatici e chiamato Windowing: invece di caricare nuovi dati ogni volta, il modello di intelligenza artificiale sviluppato da Apple Intelligence e non ancora diffuso in Europa per problemi legali e che riutilizza alcuni dei dati che ha già elaborato. Ciò riduce la necessità di recuperare costantemente la memoria, rendendo il processo meno dispendioso di energia, più fluido e accelerando la capacità di quel tipo di AI di “comprendere” e soprattutto generare significati. E significanti.

Una inaspettata cosa buona

Chi non crede nei miracoli dovrebbe ora ravvedersi. Dopo i trent’anni delle 3i (internet inglese, informatica) e delle 2ee+p (efficienza, efficacia, produttività) omaggiate dalla destra come dalla sinistra ministeriali, l’ex MIUR, ora MIM toglie il latino dalla clandestinità. Ne consente pure un insegnamento anche fuori dalle catacombe in cui da una quarantina d’anni molti docenti di lettere e pure altre discipline erano costretti a esercitare il loro magistero. Gli insegnanti autentici -interpreti dell’essenza dello Stato e della Cultura, dunque magis-strati, posti sopra le direttive dei governi o almeno indifferenti alle stesse – hanno comunque e sempre insegnato il latino da millenni, indipendentemente dalla materia di cui erano titolari e dal governo di turno: lo insegnavano quando formalmente si dedicavano alle strutture sintattiche dell’italiano come della matematica o delle scienze del mondo fisico o dell’informatica (1)  poiché un serio sguardo occidentale sul mondo non può che accadere entro le strutture generativo/trasformazionali della lingua latina.La (sinora solo annunciata)  liberazione del potenziale di questo antico e sempre nuovo e innovatore insegnamento potrà ora trasparentemente riavviarsi a costituire  il principale detonatore di rifondazione e progresso dell’educazioni intellettuale nei prossimi decenni. Una sua forte ripresa in tutto il sistema dell’istruzione potrebbe, per la potenza generativa di questa lingua, ridare legittimo orgoglio ai docenti e fornire basi solide e plastiche di cultura ai futuri studenti e ricercatori .

Non vi è sinora un testo delle nuove indicazioni ministeriali sul quadro culturale e didattico della scuola italiana, e vi è qualche dubbio che gli studiosi che in assoluta continuità postculturale albergano da trent’anni nelle stanze del MIUR/MIM siano capaci di disegnarlo. Abbiamo solo sparse anticipazioni e la nota intervista di Valditara al Giornale. L’insegnamento del latino è ora additato come facoltativo, come fosse cosa di cui si puà fare a meno, non è motivato nè promosso. Manca certamente anche al nuovo gruppuscolo di suggeritori del Ministro di neo-destra la capacità di una fondazionale indicazione di senso, una visione complessiva e non a caso il centenario dell’unica, vera Riforma apparsa da oltre un secolo a questa parte, quella di Giovanni Gentile, a Roma è passato sotto silenzio.

Latino per intendere seriamente l’intelligenza artificiale

I linguaggi dell’intelligenza artificiale, gli stessi LLM, senza una qualche conoscenza del logos latino restano linguaggi alieni: e’ il latino nascosto nella struttura profonda a rivestire un ruolo essenziale nell’universo semiotico occidentale. La conoscenza (e non certo la sola competenza cara agli incolti “esperti” MIUR degli ultimi trent’anni) di strutture e funzioni della lingua ufficisle delle origini d’Europa è accesso all’unico vero sistema di comunicazione che può decodificare e relazionare appieno i sistemi di segni e i linguaggi dell A.I. La funzione metalinguistica efficacemente attivabile con l’insegnamento del latino fin dalla prima adolescenza si esprime nel far volgere la lingua trasversalmente verso ciò che sta sotto e oltre la scrittura, partendo dalla relativaa grammatica e sintassi. Le funzioni-sorgente nell’ AI attuano un codice in comune fra mittente e destinatario per un autocontrollo e controllo funzionale. Una funzione -ad esempio- molto carente negli apparati di censura automatica attivi su internet e che, difettandone. operano colossali fraintendimenti. Non avendo letto Marziale né Apuleio gli istruttori dell A.I. non colgono né trasmettono (ancora?) il senso dell’ironia e del paradosso.                       

Connettere la generatività informatica alle radici latine del pensiero occidentale

I traduttori automatici innestati direttamente sui dispositivi come Samsung 24 Ultra e quelli enormemente più avanzati e non bisognosi di costante connessione internet imminenti su Iphone 16 e successivi in arrivo apriranno possibilità di comprensione e riarticolazione del testo in profondità, operando su oltre 200 miliardi di parametri, suggerendo un alto livello di complessità e capacità di comprensione e generazione del linguaggio. E non parliamo dei supercalcolatori  o dei prossimi calcolatori quantistici. Ma per costruire una qualche simmetria tra strumento e utilizzatore occorre che questi sia in grado di comprendere e controllare le rigorose logiche operanti a livello strumentale. Gli utenti saranno generatori di pensiero sui vettori sintattici; sia gli sviluppatori professionisti che gli utenti evoluti. Anche a questo e alle aspettative connesse è dovuto il notevole incremento delle quotazioni di Apple in Borsa pur in tempo di calo dei ritorni immediati di Cupertino a causa della staticità di linee di prodotti autenticamente innovativi .    

Valore scientifico e politico dell’insegnamento del latino

Fin dal tempo, oltre sessant’anni fa, della mia frequenza alla scuola media, allora ancor chiamata ginnasio, ho iniziato ad apprendere con l’esercizio del latino l’arte della critica, ovvero della destrutturazione delle connessioni di pensiero complesse in piu semplici unità di significato per ricostituirle poi all’insegna di altri principi.   La capacità critica difende dalla retorica ad usum delphini  e dai blocchi della ricerca scientifica  (2, 3). Chi legge e intende, se non il greco Tucidide, Tacito o Cesare difficilmente potrà divenire un seguace di Trump (4). 

Con gli sviluppi venturi di un’ A.I. reiventata da sviluppatori o semplici utenti che conoscano il latino (auspicabilmente avendolo appreso fin dall’adolescenza) e in futuro attuata con hardware quantistico sarà molto più difficile inibire la potenza innovatrice del novum nella costruzione della scienza, nel mondo del lavoro, nella vita della scuola e nell’esistere quotidiano. A.I. non solo per conoscere il mondo, ma anche per aiutarci ad averne, in pienezza di vita,  più estesa coscienza critica.

  • G.Boselli Latino e intelligenza artificiale, in EDSCUOLA. Giugno 2024
  • G. Boselli  Inibizioni del novum in ENCYCLOPAIDEIA – Journal of Phenomenology and Education. Vol.24 n.56 (2020) ISSN 1825-8670
  • G. Boselli Prolusione alla cerimonia di premiazione  concorso di lingua latina per studenti del 2017   www.accademia-rubiconia-filop.org/
  • L.Iori Usi e abusi di Tucidide in LIMES, n.12 2024

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