Scuola, l’Unione Europea richiama l’Italia: troppi precari, aperta procedura d’infrazione
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L’Unione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per il ricorso sistematico ai contratti a tempo determinato nel settore scolastico. La Commissione accusa il nostro Paese di violare le normative comunitarie, creando condizioni discriminatorie per i docenti precari, privati ??della progressione salariale garantita ai colleghi di ruolo nonostante svolgano le stesse mansioni.
Il primo passo formale è una lettera di costituzione in mora, con cui Bruxelles concede all’Italia due mesi per rispondere. In caso di mancata soluzione, il procedimento potrebbe culminare in sanzioni economiche da parte della Corte di Giustizia dell’Ue.
Il problema del precariato scolastico non è nuovo: i numeri sono impressionanti, con oltre 235mila insegnanti precari nell’anno scolastico 2022-23, secondo i sindacati. La Gilda degli Insegnanti ha definito la situazione “una piaga solo italiana” e chiede interventi immediati per sanare le disparità.
Il tema sarà discusso il prossimo febbraio dalla Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo, su iniziativa del “Comitato precari uniti per la Scuola”, che invoca l’applicazione della direttiva UE contro l’abuso dei contratti a termine.
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