La prima volta della maturità scientifica PNI
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La maturità scientifica negli anni del PNI. Le tracce della prima prova dell’indirizzo sperimentale. Che cosa cambiava: il confronto con la prova di ordinamento.
Nell’anno scolastico 1991-’92 andava a regime la prima sperimentazione del Piano Nazionale Informatica. All’esame di maturità scientifica, per le classi quinte sperimentali, era prevista una traccia di matematica distinta da quella del corso di ordinamento e coerente con il curricolo seguito.
Gli studenti e i docenti si trovarono in un comprensibile stato di incertezza, sia riguardo ai possibili contenuti, sia riguardo al livello di approfondimento degli stessi, non avendo a disposizione né esempi, né simulazioni, né tracce assegnate negli anni precedenti.
Inoltre, alla vastità degli obiettivi formativi, alcuni dei quali decisamente innovativi, spesso corrispondeva una diversità di percorsi didattici, variabili da Istituto a Istituto o addirittura da classe a classe.
In effetti anche nelle classi dei corsi di ordinamento si notava un fermento di nuove proposte didattiche, spesso suggerite dalle stesse prove d’esame, la cui rilettura ci permette di seguire l’evoluzione dell’insegnamento della matematica negli anni precedenti la Riforma Gelmini, giunta a regime nel 2015.
Confrontando le tracce dei due indirizzi, osserviamo innanzi tutto che la struttura della prova è la stessa: una terna di problemi (o quesiti) con opzione di scelta da parte del candidato; anche la durata massima è fissata in 5 ore per entrambe le prove.
Suscita qualche perplessità la didascalia iniziale sulle modalità di scelta, la cui interpretazione è stata sempre controversa e ha posto qualche dubbio sull’omogeneità dei criteri di
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