Una prova scritta uguale per tutti
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Concorsi scuola: la “grande bellezza” di una prova scritta senza scrivere. La stessa per tutti indipendentemente da cosa chiedono di insegnare. «Mai come in questo periodo tanti concorsi nella scuola»!
Il Ministro Valditara l’ha dichiarato con vanto qualche settimana fa. Ed è vero. Concorsi per tutti i ruoli: ispettori, presidi, docenti, funzionari. Ed è già in fase di espletamento un nuovo PNRR2, quando il PNRR1 dello scorso anno non è ancora concluso; due concorsi uno appresso all’altro, entrambi per titoli ed esami, per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola del primo e del secondo ciclo d’istruzione, su posto comune e di sostegno. E, si dice, ce ne sarà un terzo, il PNRR3, da bandire entro fine anno.
Le prove scritte del PNRR2 si svolgeranno domani, 19 febbraio, per la scuola dell’infanzia e la primaria, mentre il 25, 26 e 27 febbraio sarà la volta della scuola secondaria di primo e di secondo grado.
La prima “grande bellezza” di queste prove scritte per la scuola secondaria è la loro unicità.
Sono, ovviamente, le stesse per tutti gli aspiranti della scuola dell’infanzia e primaria, come sono sempre state; ma sono le stesse anche per tutti gli aspiranti a posti di insegnamento nella scuola secondaria, e questa è una novità. Tutte uguali, indipendentemente dalla classe di concorso per cui si partecipa. L’aspirante docente di Italiano e latino e quello di Matematica e scienze o Matematica e fisica o Sistemi informatici o Design del tessuto e della moda, e via dicendo,
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