Apprendere in movimento. La danza a scuola.

Ma perché inserire la danza nel sistema scolastico?

Danza e musica hanno un posto primario nello sviluppo della persona. Il bambino attraverso percorsi di danza educativa sperimenta con il corpo il modo più naturale per apprendere concetti spaziali, topologici e temporali, assimilando il suono, il ritmo e la musica. Già nei tempi passati si era messo in luce, negli Orientamenti per l’attività educativa nella scuola materna del 1958, il ruolo dell’educazione fisica e si era posto già l’accento sulla possibilità di associare esercizi di ritmica e di danza alle attività di educazione fisica, così da renderla educazione estetico-espressiva (Palumbo, 2013). Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’istruzione del 4 settembre 2012, troviamo un riconoscimento normativo della danza negli obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta. Come esplicitato nei documenti sopra citati, in realtà, la danza è già presente nella scuola italiana dall’infanzia alle superiori, con svariate sfumature.

In tale contesto possiamo definirla come una delle attività educative capaci di riannodare il legame didattica-movimento-creatività, arricchendo una visione educativa della corporeità ad orientamento esclusivamente fisico-motorio, attraverso lo sviluppo di una dimensione artistica ed espressiva del corpo.  Praticare questa disciplina a scuola, potrebbe rappresentare un’importante occasione di crescita corporea ed emotiva, in quanto attraverso essa l’allievo imparerebbe a conoscere il proprio corpo e ad usare il movimento come mezzo di comunicazione con gli altri.

Pertanto, la danza a scuola permetterebbe di sviluppare un movimento in forma creativa dandone la possibilità di esternare un’espressione cosciente di ciò che si rappresenta e si anima in ognuno, risvegliandone una molteplicità di nuove esperienze sensoriali, di immaginazione e di pensiero, andando così ad arricchire il proprio patrimonio personale. Va pertanto da sé che essa si riveli particolarmente applicabile al contesto scolastico in quanto si pone in una prospettiva esperienziale e non esecutiva della materia: non insegna, cioè, a fare le cose in un modo ben preciso, ma a identificarle secondo principi comuni.

Ho sempre amato la danza e la lettura, difatti la didattica che adotto a scuola parte sempre dalla lettura di albi illustrati e storie magiche. Nel corso di formazione “danzando con gli albi illustrati” scopriremo il mondo magico della danza attraverso la lettura di meravigliosi libri. Un corso di danza che combina il movimento creativo con storie affascinanti pensato da promuovere a scuola, prevalentemente dalla prima alla terza primaria.

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