Intervista a Mariachiara Colombini
Con estremo piacere vi presento una persona davvero speciale che da anni si occupa di ortocultura, non solo una pratica ma una vera e propria filosofia di vita. Diamo il benvenuto a Mariachiara Colombini tra i nostri collaboratori:))
1) DA COSA E’ SCATURITA LA TUA PASSIONE PER L’ORTICOLTURA?
La mia passione per l’orticoltura è nata dalla necessità di trovare un “terreno” comune per le mie passioni e le mie competenze.
Sono una naturalista specializzata in progettazione di giardini e amante di tutto ciò che è naturale, a cominciare da quello che mangio.
L’orto è tutto questo.
Posso progettare, coltivare ortaggi, fiori ed erbe aromatiche, portare a casa verdure saporite e sane.
Il mio approccio naturale all’orticoltura sinergica mi permette di vedere l’orto come un vero e proprio ecosistema integrato con l’ambiente circostante.
Per questo, l’orto, non è solo il luogo in cui si coltivano ortaggi ma diventa un concerto di piante, animali, terra, luce e acqua.
Qual è il mio ruolo in questo equilibrio? Ascolto, osservo e assecondo.
2) QUALI SONO I PUNTI FONDAMENTALI DEL PROGETTO EDUCATIVO CHE PROPONI ALLE SCUOLE?
Il claim dei laboratori che propongo è: laboratori di orticoltura per un apprendimento secondo natura.
Ovvero propongo di sperimentare un’orticoltura naturale assecondando i ritmi di apprendimento dei bambini. Ogni fascia di età, ogni singolo bambino, ha le sue peculiarità e predisposizioni che vanno ascoltate, rispettate e stimolate.
Quindi, alla base del progetto educativo che propongo c’è rispetto e ascolto per la natura umana e per la Natura che ci circonda.
Un altro aspetto fondamentale che tengo in considerazione è lo stupore, la meraviglia.
Con i bambini ci mettiamo in ascolto di tutto quello che accade attorno a noi, lo osserviamo e ci facciamo sorprendere dalle meraviglie che accadono. Le emozioni positive favoriscono l’attenzione, la motivazione e l’apprendimento.
Infine sperimentiamo!
Perché il modo migliore per apprendere è fare: provare, fallire, riprovare ma sempre con gioia e allegria.
3) IN CHE MODO E IN QUALE MISURA PRENDERSI CURA DELL’ORTO CI FA STARE BENE?
Negli ultimi anni sono state realizzate molte ricerche su questo tema. Gli scienziati hanno dimostrato quello che chi pratica l’orticoltura conosce da molto tempo: vivere in mezzo al verde e occuparsi di un orto fa stare bene.
Fare movimento in un’area verde, che sia un orto, un giardino o un parco, aumenta il benessere fisico: diminuisce l’insorgere di malattie respiratorie, cardiovascolari e osteomuscolari.
Prendersi cura delle piante, farle nascere, accudirle nella crescita porta benessere mentale: rafforza l’autostima e genera emozioni positive. Aumentano i valori di serotonina e di dopamina, gli ormoni del piacere e della ricompensa. Questo genera un senso di appagamento che ci stimola a fare nuove esperienze.
Concentrarsi sui gesti ripetitivi ma accurati che si fanno in un orto, come togliere le malerbe o legare i pomodori, distoglie l’attenzione dai problemi della vita quotidiana, abbassa i livelli di cortisolo e riduce lo stress.
Se poi coltiviamo un orto in condivisione con altre persone, cooperando nella progettazione e nella realizzazione e gestione delle aiuole, favoriamo il nostro benessere sociale e rafforziamo il senso di comunità.
Per ultimo, ma non meno importante, fare l’orto influisce positivamente anche sulla nostra dieta. Mangiare ortaggi appena colti e privi di sostanze chimiche significa assicurarsi una quantità maggiore di antiossidanti e vitamine, stare all’aria aperta fa aumentare l’assorbimento della vitamina D e il movimento che facciamo nell’orto riduce l’insorgere dell’obesità.
Quindi direi, per esperienza e per evidenze scientifiche, che fare l’orto fa stare bene!
4) E’ NECESSARIO AVERE UN ORTO O UN GIARDINO PER INCOMINCIARE?
Assolutamente no!
Coltivare significa prendersi cura di un pezzetto di terra ma anche di una singola pianta.
Si può fare orto posizionando una piantina di peperoncini sul davanzale della finestra.
Si può fare orto mettendo il seme di un avocado, acquistato al supermercato, a radicare in una ciotola in casa.
Si può fare orto coltivando in un barattolo dei germogli di soia o di senape e impiegandoli per arricchire le proprie insalate.
Per farlo non è necessario avere il pollice super-verde, basta mettere un pizzico di attenzione, qualche grammo di costanza e tanto sentimento.
5) QUALI CONSIGLI DARESTI A NOI GENITORI?
Come docente di laboratori di orticoltura ma, soprattutto, come mamma rispondo: torniamo bambini!
Torniamo a meravigliarci, a sperimentare come facevamo da piccoli e condividiamolo con i nostri figli.
Meravigliamoci con loro delle bellezze della Natura attorno a noi. Scendiamo in giardino e seguiamo lo zampettare di un merlo. Accompagniamoli a scuola a piedi e osserviamo le fioriture e i cambi di colore che in 9 mesi si susseguono tra le siepi e gli alberi che troviamo sul percorso.
Sperimentiamo con loro, sporchiamoci le mani di terra, paciughiamo con l’acqua e divertiamoci.
L’orto è la nostra tavolozza, possiamo creare opere meravigliose. Diamo spazio alla loro e alla nostra creatività.
Se volete qualche consiglio su come realizzare l’orto dei vostri sogni scrivetemi a chiara@ortoinfiore.it