Vi siete mai chiesti come nasce un’idea?

“Un’idea” è un libro di Hervé Tullet  che ripercorre, in modo semplice e “giocoso”, le fasi della nascita e dello sviluppo di un’idea: piccolo seme che germoglia e che, dapprima, produce un  fiore splendido e colorato; poi, questo si unisce a tanti altri, bellissimi, e  insieme formano un campo di idee splendide. Ciascuna è unica, proprio come  l’autore che la genera, e unita a tutte le altre contribuisce a creare un infinito  campo di idee, super colorato e sorprendente.  

Perchè ho scelto questo libro? 

A volte, di fronte alla richiesta di un’idea si sente dire:” Beh, non mi viene  niente” e mi colpisce sempre l’espressione, quasi spersa e forse  inconsapevolmente sognante, di coloro che offrono tale risposta. “Come  niente?”- ribatto io. E così insisto: “Dai, prova, guarda, osserva, ascolta,  ricorda…”. Gli sguardi, allora, divengono quasi increduli, ma fiduciosi e sembra  di vedere l’ingegnoso meccanismo della mente che si mette in moto. L’iniziale  fatica si trasforma lentamente in gioiosa creatività. E’ come assistere alla  nascita di un fiore: il seme non si vede, ma c’è, piano piano cresce e ai nostri  occhi appare un bellissimo fiore, proprio come accade alla rosa de “Il Piccolo  Principe”(Cap. 8 de “Il Piccolo Principe” di Saint- Exupery). 

E voi? 

– Come fate quando un’idea vi serve, ma proprio “non vi viene niente”? – Vi è capitato di ascoltare l’idea di qualcun altro e di pensare:”E’ proprio una  “bella” idea!”? In quale occasione?  

– Vi è capitato di mettere insieme le vostre idee e quelle degli altri? Che cosa è  accaduto?

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Do you CodeWeek?” a scuola con l’équipe
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Fri, 30 Oct 2020 18:43:11 +0000

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La CodeWeek, settimana europea dedicata alla programmazione, quest’anno si è svolta dal 10 al 25 di ottobre, ed è stata densa di eventi straordinari che hanno offerto a tutti l’opportunità di sperimentare la programmazione in modo divertente, intuitivo e immediato.

L’iniziativa CodeWeekEU è stata lanciata nel 2013 e già con l’edizione del 2014 ha segnato un punto di svolta, coinvolgendo circa 150,000 persone distribuite in 39 paesi.

L’Italia si è sempre distinta per il numero di eventi e di partecipanti, che nelle edizioni più recenti hanno superato il milione, grazie alla straordinaria collaborazione tra organizzazioni di volontari, scuole, università e istituzioni.

Nell’ottica dell’apprendimento permanente, il pensiero computazionale offre a tutti, soprattutto alle giovani generazioni, l’opportunità di sviluppare le competenze di problem solving per affrontare situazioni nuove e inedite. É oggi una competenza irrinunciabile che permette di acquisire un metodo di ragionamento e di risoluzione dei problemi, da applicare efficacemente anche al di fuori dell’informatica in senso stretto.

Il coding rappresenta quindi la quarta abilità di base, al pari del leggere, scrivere e far di conto, e deve essere appresa ed esercitata fin dai primi anni di scuola dell’infanzia e della primaria, così come previsto dai Traguardi delle indicazioni nazionali del 2012 e dal DM 741 e 742 del 2017.

Avendo il ruolo di fornire supporto e accompagnamento alle scuole per la diffusione e la promozione del Piano Nazionale Scuola Digitale, l’Équipe Formativa Territoriale non poteva sottrarsi dall’impegno di sostenere questa iniziativa in maniera incisiva.

In occasione della CodeWeek 2020, su tutto il territorio nazionale, le Équipe regionali hanno organizzato attività di alfabetizzazione e di divulgazione in video conferenza per coinvolgere attivamente docenti e alunni di ogni ordine di scuola.

In qualità di esperti nella didattica innovativa, le Équipe hanno idealmente affiancato i docenti nella didattica in classe, con l’obiettivo di fornire agli alunni strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per permettere loro di familiarizzare con i concetti base dell’informatica.

Adottando nuove modalità didattiche, in questa fase delicata di attività formative a distanza, l’intento dell’iniziativa è stato quello di incoraggiare gli studenti all’utilizzo efficace di strumenti di comunicazione sincrona per aprirsi a nuovi spazi e occasioni di apprendimento al di fuori delle pareti della classe.

Nell’arco della settimana i docenti dell’Equipe siciliana hanno offerto alle classi partecipanti, un ventaglio di proposte per un primo approccio alla programmazione con dei laboratori interattivi online, fruibili in remoto attraverso la lavagna multimediale e gli strumenti BYOD che, nello stesso tempo, hanno rappresentato un modo per ripensare le attività didattiche in modalità mista.

Gli eventi della durata di un’ora, si sono susseguiti ogni giorno, dal 19 al 23 ottobre, con due incontri giornalieri, in collegamento diretto con le classi.

L’iniziativa, dal titolo “Do you CodeWeek?”, ha coinvolto più di 500 classi delle scuole siciliane, travolte da una ventata di innovazione e tecnologia, che le ha viste protagoniste in diversi scenari narrativi.

Il kick-off della settimana è stato un incontro pomeridiano rivolto ai docenti sulla dimensione europea del pensiero computazionale e sulle opportunità di sviluppo professionale e di collaborazione nei partenariati digitali europei.

I successivi eventi sono stati svolti in orario scolastico con attività di coding e storytelling per i bambini della scuola dell’infanzia e attività unplugged attraverso la PixelArt e di animazione con Scratch per le classi della scuola primaria.

Ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, invece, sono stati dedicati i laboratori di simulazione con i kit Arduino e Spike di LEGO Education.

Ricordando il famoso gioco americano “Monty Hall” gli studenti del secondo ciclo si sono cimentati in giochi matematici di simulazione su un foglio elettronico con funzioni di base come random, cicli condizionati e cicli interattivi o, hanno utilizzato Arduino, nella realizzazione di un prototipo di gestione automatizzata delle operazioni di ingresso in un negozio, permettendo il rispetto delle norme di emergenza COVID-19.

E ancora, attraverso le metodologie del learning by doing, della didattica laboratoriale e dello storytelling, gli studenti hanno sviluppato le conoscenze delle dimensioni, della prospettiva e del movimento degli oggetti, in funzione del tempo, nello scenario narrativo di un’affascinante storia di fantascienza.

I workshop sono stati ritenuti efficaci dal punto di vista didattico dai docenti coinvolti e hanno ottenuto l’apprezzamento degli alunni che si auspicano di poter partecipare a eventi simili anche in futuro.

Il pensiero computazionale merita di essere coltivato e applicato in modo interdisciplinare perché definisce i prerequisiti metacognitivi che predispongono lo studente allo sviluppo del pensiero critico e riflessivo come base per il ragionamento applicabile in altri contesti in cui è necessario adottare processi creativi e risolutivi originali.

“Le grandi innovazioni avvengono nel momento in cui la gente non ha paura di fare qualcosa di diverso dal solito” George Cantor

Il sito della CodeWeek

Le proposte delle Équipe Formative Territoriali

Per tenersi aggiornati con le proposte delle attività dell’Équipe Formativa Territoriale Sicilia è possibile consultare sito https://www.eftsicilia.it/

L’Équipe Formativa Territoriale Sicilia
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Pensieri visibili: sulla scuola nel futuro prossimo venturo
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Tue, 05 May 2020 14:10:30 +0000

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Apprendimento Digitale Emotivo
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Mon, 09 Mar 2020 23:42:50 +0000

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Noi delle Équipe Formative Territoriali (EFT), che dal mese
di ottobre operiamo in tutte le regioni italiane perchè il Piano Nazionale
Scuola Digitale possa attuarsi in maniera capillare, noi che crediamo
fermamente che l’innovazione metodologica e digitale possa davvero cambiare la
scuola italiana, noi che come docenti innovativi abbiamo vissuto le difficoltà
logistiche dei nostri ambienti di lavoro e abbiamo avvertito sul petto e sulla
faccia la restistenza che si prova nell’andare controvento, noi 120, non
avremmo voluto che la “Rivoluzione Digitale”, di cui da ottobre siamo paladini,
si attuasse nei termini in cui oggi la stiamo vivendo.

   L’emergenza
sanitaria, il timore più o meno latente che il contagio sia dietro l’angolo, la
forzata immobilità a cui il dinamismo delle nostre vite quotidiane ci aveva
disabituati, hanno sconvolto tutti e ci hanno dato inattesa consapevolezza di
quanto davvero piccolo sia il nostro pianeta, il nostro Mondo che il web
abbraccia tutto in un clik e che ora anche un minuscolo virus è in grado di
stringere in una morsa letale.

   E allora ecco che è
di intelligenza e competenze,  di studio
e di ricerca che ci armiamo per contrastarlo, è grazie alle comunicazioni in
tempo reale che ci informiamo e ci sentimo uniti nella più profonda e
intramontabile  humanitas e, nel campo
dell’insegnamento, è nelle metodologie e nelle tecnologie digitali che
individuiamo gli unici strumenti per continuare a svolgere la funzione di
educatori e mediatori del sapere che, più che mai in situazioni tanto
complesse, siamo chiamati ad espletare. 

  Noi 120 non avremmo voluto che la rivoluzione digitale che sosteniamo nella scuola avvenisse con il senso d’urgenza con cui si sta attuando ma, come sempre accade quando un evento inaspettato ci piomba addosso e di quel momento ricordiamo ogni dettaglio, forse tutte le conoscenze digitali che insieme a un grande numero di colleghi  stiamo mettendo in campo e stiamo potenziando andranno nella nostra memoria a lungo termine e concorreranno a consolidare le competenze di un corpo docente innovativo per passione, non più per necessità.

È un “apprendimento digitale emotivo”, più motivante di cento seminari, più coinvolgente di mille workshop che, ne sono convinta, arricchirà il bagaglio di competenze di noi insegnanti e dei nostri studenti,  colmando ampiamente le lacune di qualche nozione dispersa nei corridoi vuoti e nelle aule silenziose delle nostre scuole deserte.
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Arrivano le équipe formative territoriali: vogliamo parlarne?
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Fri, 11 Oct 2019 09:06:26 +0000

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La scuola delle nuvole

Nel giugno 2022, un gruppo di 50 insegnanti italiani ha vissuto un’esperienza artistica e pedagogica insolita. Hanno partecipano a due sessioni residenziali di 3 giorni che avevano l’obiettivo di trasformare le pratiche scolastiche grazie all’immersione nell’universo creativo di Hervé Tullet, artista, autore e illustratore francese noto per i suoi libri per bambini unici e giocosi. Nuove pratiche, come l’atelier collettivo e nuovi approcci, come l’installazione/area gioco, hanno alimentato l’esperienza didattica degli insegnanti che, allo stesso tempo, si sono arricchite di idee per il futuro lavoro con i bambini e le bambine a scuola.

Abbiamo messo al centro un’idea di scuola del futuro come “creazione gioiosa”, che si rivolge a tutti e tutte, nonostante la loro età, il loro rapporto con l’arte, il loro status. 

Nel cuore delle montagne del Friuli italiano, a Lauco, in una ex Latteria sono stati ideati nuovi atelier, insieme e diretti da Hervé Tullet, proposti come strumenti della formazione durante due settimane speciali in cui l’arte “dà forma” all’imparare. 

La parte artistica di Tullet è stata completata dall’esperienza formativa di Alessandra Falconi che ha aiutato gli insegnanti a collegare l’approccio d’artista allo sguardo pedagogico e didattico. Come portare certe pratiche nella scuola per permettere ai bambini di sperimentare una scuola creativa e divergente? I gesti liberi e l’accessibile vocabolario grafico di Hervé Tullet rivelano una tecnica pedagogica e artistica singolare. Un certo numero di chiavi per la liberazione della creatività di Hervé emergono e vengono messe a disposizione del mondo educativo in modo approfondito e profondo.

È questa originale esperienza pedagogica organizzata in due sessioni di Scuola delle nuvole che ha originato una futura masterclass online, disponibile dall’autunno grazie a Erickson. Attraverso 10 parole guida, si è cercato di immaginare una nuova scuola, di acquisire fiducia nel processo creativo, di cercare e trovare nuove “ancore” che possano liberare la propria creatività e la capacità di progettare per e con i bambini. 

Prima Scuola delle nuvole23/25 giugno 2022

Seconda Scuola delle nuvole30 giugno/2 luglio

Le parole e le immagini di chi ha partecipato alla masterclass

Alice M.

Ho sperimentato e imparato:

semplificare x approfondire: scegliere un elemento semplice (come la linea) per poterlo poi indagare in tutte le sue possibili variazioni (sapendo che sono pressoché infinite); la consegna è limite e libertà: guida, contiene, rende facile l’approccio, ma non ingabbia, è vaga al punto giusto per lasciare esprimere ciascuno;lo spazio è luogo da valorizzare e da trasformare: relazionarsi con lo spazio in cui siamo immersi, guardare con occhi diversi ciò che ci circonda, per vedere ciò che ci era sempre sfuggito nel paesaggio a nostra disposizione; ma anche spazio (sia esterno che interno) da trasformare per diventare spazio espositivo, luogo di cura, casa della bellezza. 

Grazie a tutti, ma in particolare ad Alessandra, che con il cuore e la competenza mette a punto questi straordinari percorsi. 

Veronica S.

Sono arrivata a Lauco emozionata e convinta che avrei appreso qualche strategia di lavoro e “rubato” qualche idea da portare in aula a settembre. Sono tornata a casa con molto di più. Ora ho consapevolezza dell’importanza dell’atelier collaborativo, ho compreso come non ci sia il risultato creativo al centro ma l’atto creatore, una dimensione collettiva dove non c’è un pensiero che prevale ma siamo tutti chiamati ad esprimerci liberamente per arrivare alla meta. Far parte di questo gruppo, che ha un fine comune, che si impegna, che fatica, dove l’errore non è che punto di partenza per il nuovo…mi ha fatto sentire parte di un tutto più grande di quello che pensassi. Mi ha fatto sentire bene, forte, adeguata. E se riuscirò, anche solo per un attimo, a far sentire i miei piccoli allievi come mi sono sentita io, allora la scuola potrà veramente assumersi quel ruolo che gli appartiene e in cui credo fortemente.Grazie Terre d’incanti, grazie Alessandra per questa esperienza che definisco quasi mistica, un’esperienza interiore che mi ha consentito di cogliere una realtà che va al di là delle consuete forme di conoscenza. 

Jessica G.

Tre giorni intensi, ricchi, speciali! Ho vissuto un’esperienza altamente formativa e umana, una vera full immersion in cui insegnanti, educatori e professionisti hanno condiviso momenti di approfondimento, confronto, collaborazione e condivisione creativa immersi in un contesto naturale unico. Ho respirato un’aria nuova, frizzante e gioiosa segnata da momenti di piacevole convivialità che porterò sempre nel cuore. Un onore aver avuto l’opportunità  di vedere da vicino il gesto creativo di Hervé Tullet e ascoltato, assaporando ogni singola parola, le traduzioni/ spiegazioni di Alessandra.

Grazie… arrivederci a presto!

Romina C.

Che dire…. appena finita scuola è stato faticoso partire subito per Lauco per partecipare alla masterclass “La scuela dai nui”…. Ma 7 colleghe che condividono da sempre un modo di far scuola calato sui bambini, sulle esperienze importanti… quelle che restano poi… Non potevano perdere questa occasione… pur essendo friulane, vicine a casa, abbiamo deciso di pernottare a Lauco, perché anche questo fa gruppo, la cena, il dopo cena… sono momenti importanti che permettono di conoscere nuove persone… E così è stato….. abbiamo avuto la possibilità di conoscerci, di confrontarci, di creare e lavorare insieme accompagnati da Alessandra ed Hervè due persone speciali, competenti, creative, che mettono a disposizione di tutti le loro conoscenze….e questo non è poco!

Cosa mi è piaciuto? Tutto… le idee che diventano energia, rivelazione, arte, libertà, colore, cooperazione… dalle idee di ciascuno arrivare ad un lavoro collettivo, passare dal mio, al tuo, al nostro… lo stare nelle cose per quello che siamo… ma anche partire dalle cose semplici, la ripetitività, l’importanza dello spazio, dei materiali, del rimanere morbidi, fluidi tutti insieme… usare tutti i linguaggi tramite il gioco… I diversi punti di vista e di osservazione…..

Cosa mi rimarrà impresso… il disegno collettivo che abbiamo realizzato nello scivolo di cemento… un lavoro individuale, unito a quello delle colleghe, con l’occhio artistico e la supervisione di Tullet, la realizzazione pratica, l’osservazione delle proporzioni, del collegare con armonia forme e colori…. insomma una vera dimensione poetica…

Cosa mi porto a casa….un pezzetto delle persone speciali che ho conosciuto…l’idea di semplicità, il mettere a disposizione diversi materiali, il lavoro cooperativo accompagnato da buona musica….

Grazie Ale, grazie Hervé, grazie di cuore a tutte le mie compagne di viaggio…

Loretta B.

Di questa esperienza mi porto a casa emozioni cariche di partecipazione, di carezze che fanno bene all’anima ❤️ a livello personale la condivisione di momenti di vita quotidiana con persone speciali Alessandra ed Herve’❤️💙. Professionalmente mi porto a casa la consapevolezza che insieme si possono fare grandi cose e che  ognuno contribuisce , secondo le proprie competenze/passioni, alla realizzazione. L’ inatteso diventa parte del progetto ma con infinite opportunità da scoprire e inventare con fantasia e creatività. ❤️ Indescrivibili e preziosi i momenti in cui Herve’ legge e sfoglia i suoi libri per noi ❤️

Cristiana P.

La mia esperienza a Lauco è stata molto positiva, da ripetere e consigliare.Mi sono portata a casa la voglia di sperimentare e di continuare la mia battaglia contro i “lavoretti” individuali, tanto diffusi e tanto attesi dai genitori. 

Monica V.

È stata un’esperienza speciale, mi ha aiutato a staccare la spina da tutto.

Mi porto a casa il “rallentamento”, il respiro dell’arte e dell’accoglienza.

Grazie!

Daniela L.

Io sono la prova vivente che l’atelier collettivo funziona e che le idee di Tullet riescono davvero a portare l’arte a tutti. 

Mi spiego: non amo disegnare, i musei mi annoiano, so poco e niente di arte, eppure… alla scuola delle nuvole mi sono sentita quasi un’artista! 

Tutte insieme abbiamo creato qualcosa di bello. Ognuno ha condiviso quel che poteva con semplicità e umiltà. Non mi sono sentita giudicata ma anzi, sono stata incoraggiata e aiutata. 

Sono arrivata da sola e, anche se non sono particolarmente espansiva di carattere, è stato facile scambiare due parole con persone entusiaste e brillanti che amano il loro lavoro. Ho visto gente che sa mettersi in discussione e che ha voglia di imparare ogni giorno . Quando si condivide la stessa passione, è facile creare gruppo. Ascoltare e vedere all’opera Hervé Tullet è stato un privilegio perché a lui, ai suoi libri e alle sue idee, sono molto grata. Anni fa, l’incontro con la sua arte mi ha davvero aperto un mondo. Ringrazio di cuore Alessandra per la sua professionalità, la sua competenza e la sua capacità organizzativa sempre espresse con modi gentili ed accoglienti. 

Francesca P.

È stata un esperienza bellissima in cui non solo ho avuto l’opportunità di conoscere Herve’ Tullet, che ammiro tantissimo, ma ho anche avuto la possibilità di imparare e condividere nuove esperienze. I meravigliosi posti in cui si è svolta la masterclass hanno creato una sorta di magia  che accompagnata dall’accoglienza degli organizzatori e delle altre persone che la componevano mi hanno permesso di sentirmi a mio agio e  “lasciarmi andare” durante i laboratori proposti. Gentilezza, accoglienza, condivisione, disponibilità, inclusione, libertà sono per me le parole chiave di questa bellissima esperienza che mi piacerebbe ripetere. Grazie per avermi dato questa possibilità a presto

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