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La Frase Minima: Schede Didattiche per la Scuola Primaria

Analisi logica: la frase minima. Che cos’è la frase? Come si riconosce la frase minima? – Italiano per bambini di Scuola Primaria
Ecco alcune definizioni di frase minima:

La frase minima è costituita da due elementi: un soggetto e un predicato. Nelle frasi che scrivete potete aggiungere altri particolari.
La frase minima è composta da un nome (chi compie l’azione) e da un verbo (qualeazione compie). Es. Il cane abbaia.
La frase minima è formata dal soggetto e dal predicato che sono gli elementi fondamentali della frase. Es: Il gatto miagola.

Ognuna di queste definizioni ha una sua plausibilità, ma nessuna è completa e rigorosa, specialmente se si riflette sugli esempi che vengono presentati a sostegno delle singole definizioni.
Esiste anche un’altra definizione tenuta ferma l’idea che la frase minima sia la parte più piccola di una frase o di un testo che abbia senso compiuto, una prima ipotesi di formalizzazione potrebbe essere:
“Una frase minima di senso compiuto è composta di soggetto e predicato e il predicato è identificabile conil verbo”.
“Una frase minima di senso compiuto è composta di soggetto e predicato e il predicato è identificabile conil verbo”.
Anche altri tipi di espressioni mettono in discussione la definizione di frase minima:

Il cane ha infilato il muso
Il babbo ha messo la pentola
Giuliana ha dato il quaderno

In questi esempi i verbi sono transitivi e il complemento oggetto è espresso, ma il verbo per predicare ha bisogno di un ulteriore completamento, di un complemento preposizionale. Esempi

Il cane ha infilato il muso sotto il letto.
Il babbo ha messo la pentola sul fuoco.
Giuliana ha dato il quaderno a Luigi.

Anche il predicato nominale a volte non è sufficiente da solo a predicare qualcosa intorno al soggetto, perché in certi casi un aggettivo che ne costituisca la parte nominale, richiede un elemento che ne completi il significato. Anche su questo punto, dunque, la regola è messa in discussione. Le espressioni:

Giorgio è amico
La mia auto è uguale
Maria è desiderosa, richiedono, infatti, un completamento:
Giorgio è amico di tutti/mio/di Anna ecc.
La mia auto è uguale alla tua/ a quella di Andrea ecc.
Maria è desiderosa di partire/di rivederti ecc.

A questo punto, dunque, la regola potrebbe così essere messa a punto:
“Una frase minima di senso compiuto è composta di soggetto e predicato. Il predicato è costituito o da unverbo predicativo (predicato verbale), o da un verbo copulativo accompagnato da un nome o da un aggettivo(predicato nominale) e da altri elementi richiesti dal predicato stesso per dare alla frase senso compiuto”.

Potete scaricare e stampare gratuitamente le Schede Didattiche di Italiano sulla Frase minima, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘ in alto all’articolo.
Cosa si intende per frase minima?
La frase minima è la frase più breve che si possa fare, dotata di un senso. In una frase, perché abbia un senso, devono essere chiari (anche se non espliciti), almeno due elementi: il soggetto e il predicato.
Come spiegare la frase minima ai bambini?
Gli elementi essenziali della frase:
Soggetto e predicato: bastano due elementi per comporre la frase minima! Il soggetto è la persona o la cosa che compie o subisce l’azione espressa dal predicato, ossia il verbo. Nell’esempio “Luca corre” Luca è il soggetto e corre il predicato che ci dice cosa fa Luca.
Come capire se una frase è minima?
La frase minima è la forma base della frase semplice. Contiene solo gli elementi essenziali, quali il predicato (verbo) e il soggetto, senza altre informazioni aggiuntive. È dotata di significato, cioè è capace di comunicare qualcosa di senso compiuto.
Che differenza c’è tra la frase minima e la frase semplice?
Esempio: Laura dorme. – La frase semplice è invece una proposizione formata da un solo e un soltanto verbo, dal soggetto e da altri elementi detti “espansioni” (complemento, attributo…). Quindi, in pratica, presenta i due elementi essenziali della frase minima ma con qualcosa in più.
La Frase Minima – Italiano grammatica classe 2° per la Scuola Primaria
Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

Classe prima: il metodo globale fonematico (video da YouTube)

In questi anni molto spesso sul metodo di insegnamento della lingua italiana in una prima classe ci sono state idee del tutto diverse, talvolta contrapposte. A mio parere la classica contrapposizione tra metodo globale e il suo opposto il metodo analitico non aveva ragione di esistere, i due metodi avevano il grosso limite di praticare una didattica estrema che non generava buoni risultati. L’enunciato teorico che sottende anche il nostro iter didattico è il seguente: è vero che la visione del tutto è anteriore alla ricognizione analitica delle parti (metodo globale), ma proprio per questo l’analisi va fatta ed è importante (metodo analitico). In altri termini, quando un bambino entra in classe ha dapprima una visione globale dell’aula ma poi va a cogliere i particolari: il banco, la lavagna, ecc. Se questo è vero, ed è difficile poter affermare che non lo è, dal punto di vista didattico ne deriva che occorra partire prima dalla frase (visione del tutto) per poi passare all’analisi dei fonemi e dei grafemi (ricognizione analitica delle parti) che vanno poi a formare le sillabe. E’ quello che intendiamo fare proponendo tuttavia frasi il più possibile semplici che contengano parole bisillabe o trisillabe piane. In seguito si passerà all’analisi dei singoli suoni sino ad identificare i fonemi e i grafemi che compongono la sillaba. Sarà fondamentale evitare l’inutile e dannoso passaggio proposto da molti testi di didattica che prevede la formazione della sillaba (M+A=MA). Molto più semplice ed efficace, dopo l’acquisizione delle vocali e delle consonanti M e R, far leggere l’intera sillaba e, se questo avviene, i bambini potranno, in tempi brevi, cominciare a leggere e a scrivere le prime parole. E’ di basilare importanza, in una prima fase, far scrivere gli alunni solo in stampato maiuscolo. E’ una strategia didattica semplice e nel contempo efficace; attraverso l’utilizzo dello stampato maiuscolo aiutiamo il bambino a dirigere le sue energie mentali verso la prima fondamentale esigenza del conoscere: saper leggere e saper scrivere. Se invece lo obblighiamo a scrivere sin dai primi giorni di scuola nei tre caratteri dovrà per forza di cose preoccuparsi della sua grafia e della memorizzazione di più segni, simili ma anche diversi, con il risultato di distoglierlo non di poco da quello che è poi l’obiettivo più importante. Le difficoltà manuali, per molti bambini, diventeranno non solo un’inutile fatica ma anche una barriera e un limite al progressivo evolversi delle proprie capacità di apprendimento delle strumentalità di base. Viceversa quando un bambino parte sin dall’inizio dell’anno scolastico utilizzando lo stampato maiuscolo imparerà più facilmente. Occorre anche tenere presente che lo stampato maiuscolo è di per sé già pregrafia (la A è un triangolino, la O un palloncino) e sarà più facile per l’alunno organizzarsi sempre meglio nello spazio del foglio e questo è un altro elemento importante. Quando i bambini cominceranno a scrivere e a leggere il passaggio al corsivo non sarà certo un problema, scriveranno con maggiore chiarezza e ne deriverà la capacità e la competenza di leggere, memorizzare e studiare più facilmente.Ercole BonjeanVerifica dei prerequisitiIl metodo globale fonematicoPrimi giorni di scuola in classe primaLa vocale AA come ALBERTOLa vocale EELISA, EMILIO, EMIR, E L’ELEFANTELa vocale II come ITALIALa vocale OOre otto: è l’ora della OLa vocale ULe vocali amiche (A, E, I, O, U)Le vocali dei nostri nomiLettura della frase del giorno – La consonante M, le sillabe MA, ME, MI, MO, MULe rane RA, RE, RI, RO, RULeggo e scrivo la parola più bella del mondoLettura globale di una semplice frase – La consonante S: schema delle sillabe SA, SE, SI, SO, SULa consonante S, le sillabe SA, SE, SI, SO, SU – Dettato di parole bisillabe pianeLettura globale della frase – Lettura e scrittura di parole bisillabe e trisillabe pianeIl puntoLettura globale della frase – Analisi delle sillabe LA, LE, LI, LO, LULa frase del giorno: lettura globale e analitica – Le sillabe LA, LE, LI, LO, LUDettato: ascolto, rifletto, scrivoLa consonante P, le sillabe PA, PE, PI, PO, PULe sillabe PA, PE, PI, PO, PU.Ribadimento delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU – Dettato ortograficoRibadimento delle consonanti M, R,S, L, PIl puntoL’alfabetiere muraleLa consonante N, le sillabe NA, NE, NI, NO, NULe sillabe TA, TE, TI, TO, TURibadimento delle sillabe della lettera TDettato ortografico: parole, bisillabe, trisillabe, lettere ponteLe sillabe VA, VE, Vi, VO, VUUn piccolo, importante, dettaglioLa frase del giornoRibadimento delle sillabe VA, VE, VI, VO, VULa consonante BLettere ponteRipasso delle sillabe BA, BE, BI, BO, BU; VA, VE, VI, VO, VUIl puntoLa consonante F, le sillabe FA, FE, FI, FO, FUPer compito qualche riga con le sillabe: FA, FE, FI, FO, FUFA come FATINALa consonante D, le sillabe DA, DE, DI, DO, DUI suoni DA DE DI DO DULa consonante D: la frase del giornoLa consonante ZProva di verifica: dettato ortografico.Il puntoCE E CI A FUMETTIVerifica: suoni duri e suoni dolci.CHE CHI A FUMETTICE CI CHE CHI A COLORICompitoGA GO GU a fumettiGE e GI a fumettiVerifica: ge, gi, ghe, ghiUn ghiro fa il giro …Grande attesa per le letterine in corsivoFumetti e suoniI cinesini CE e CI ci salutanoQui, quo, qua, queIl puntoEd ora è solo questione di tecnica …Fumetti, colori, letterine in corsivoUn po’ di esercizio per compitoPassaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoEsercizi sulle lettere in corsivoLe lettere in corsivoLa prima filastroccaMetodo globale-fonematico: passaggio dallo stampato maiuscolo al corsivoSotto l’albero …I nomi dei compagni, le maiuscole, il corsivoLe maiuscoleLe lettere maiuscole dei nostri nomiIl puntoParole e suoni particolariArrivano le pagelleDalle parole alle frasiIl punto (fine I quadrimestre)

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