Allitterazione: definizione, significato ed esempi

L’allitterazione rientra tra le figure retoriche di suono che sono dette anche fonetiche. La caratteristica principale di questo tipo di figura retorica è infatti la ricorrenza del suono e del ritmo delle parole che compongono la frase o i versi.

Il termine allitterazione deriva dal latino allitteratio –onis proveniente da lettera. Spesso si tratta di una ripetizione spontanea o ricercata di un suono specifico. 

Allitterazione: che cos’è?

Quando si parla di allitterazione ci si riferisce a una ripetizione che può avvenire anche in diversi ambiti e non solo in quello poetico, e infatti ha dato origine a diversi modi di dire di uso corrente. Per questo motivo si tratta di una figura retorica essenziale nella vita di tutti i giorni e non solo nella poesia, perché in un certo senso, l’orecchio vuole la sua parte. 

La musicalità degli scritti permette infatti al cervello di memorizzare meglio una frase o di capire meglio un concetto complesso. L’allitterazione non si usa soltanto per impreziosire gli scritti ma anche per trasmettere qualcosa di più profondo, come sensazioni inconsce e concetti criptati. 

romani consideravano l’allitterazione come un errore, eppure la figura retorica ha resistito nel tempo. Celebre è il verso di Ennio e contenuto negli Annali, a noi pervenuto superstite grazie ad un trattato di retorica anonimo: “O Tite tute Tati tibi tanta tyranne tulisti” che vuol dire “O Tito Tazio, tu stesso, monarca, ti attirasti tanto terribili cose!” 

Allitterazione: esempi nella letteratura

Fresche le mie parole ne la sera

ti sien come il fruscìo che fan le foglie

del gelso ne la man di chi le coglie

Questi sono i primi tre versi de La sera fiesolana di Gabriele D’Annunzio: sono versi dalla bellezza intensa e profonda, che fanno davvero percepire la sensazione di fruscìo delle foglie tra le mani mentre si coglie il gelso al tramonto mentre la brezza lieve della sera si comincia a percepire sulla pelle.

Quello che avviene in questi meravigliosi è la semplice ripetizione della “fr”, della singola lettera “f”, dei suoni “s/sc”. Molto similmente a come fa l’onomatopea, l’allitterazione crea un senso ulteriore allo scritto che si può trovare all’interno della musicalità delle parole. 

Tra gli altri esempi di allitterazione troviamo:

in Dante Alighieri nel componimento “Tanto gentile e tanto onesta pare”, in particolare nel primo e secondo verso:

“Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta”

oppure sempre i suoi memorabili versi “E caddi come corpo morto cade” dall’Inferno.

in Giovanni Pascoli nella poesia “L’assiuolo” al verso 12 si ha la ripetizione della “fr”:

un fru fru tra le fratte”.

in Giuseppe Ungaretti nella poesie “Veglia” al verso 1 e 2 si ha la ripetizione della lettera “t”:

Un’intera nottata

buttato vicino

Appare subito chiaro come la ripetizione di certe consonanti o sillabe comporti un suono tanto particolare della frase o del verso da essere subito riconoscibile a orecchio. 

Inoltre, secondo gli studi alcune consonanti piuttosto dure sono in grado di evocare determinate emozioni: consonanti come C, G o Rhanno un suono secco in grado di evocare una sensazione di durezza. Al contrario, consonanti come V o L richiamano in un certo senso al piacere e alla morbidezza. Anche le vocali possono avere la stessa funzione: la I ha come l’effetto di schiarire la mente, mentre la E provoca un senso di serenità. 

L’uso dell’allitterazione oltre la poesia 

Non bisogna pensare però alle allitterazioni solo all’interno dei componimenti poetici, oggi si tratta di una figura retorica ampiamente utilizzata all’interno delle pubblicità e del marketing.

L’allitterazione ha la capacità di creare un suono riconoscibile e memorabile, effetto che le strategie di marketing cercano volontariamente per i potenziali clienti. Le comunicazioni pubblicitarie hanno come scopo quello di vendere un prodotto o un servizio e si affidano a copy efficaci. 

Anche se non sembra, è molto facile fare caso alle allitterazioni quando si leggono o ascoltano delle pubblicità, oppure quando si legge ad alta voce una poesia. Le parole hanno un loro suono specifico ed è una vera e propria arte quella di saper scrivere e saper apprezzare un tale sforzo di precisione. 

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Progetto lettura: la poesia salverà il mondo!

Gli alunni delle sezioni D ed F della scuola secondaria di primo grado dall’inizio dell’anno si sono avvicinati alla poesia per poter vedere il mondo con occhi diversi e per giocare con le parole attraverso le molteplici possibilità espressive del linguaggio.

Il progetto lettura d’Istituto dedica, infatti, alla parola e in modo particolare a quella poetica una ricca sezione della programmazione.

Nella nostra società sempre più travagliata da guerre, pandemia, difficoltà economiche e povertà culturale l’educazione alla poesia può rappresentare un antidoto contro il male di vivere odierno.

Educare alla poesia ci aiuta a vedere con stupore tutto ciò che abbiamo sotto gli occhi nella quotidianità ma che ci sfugge perché siamo sempre di fretta.

Le professoresse Barbara e Cinzia Pedrazzi facendo propria l’idea che, per avvicinare gli studenti alla poesia sia necessario partire dall’innamoramento e dalla meraviglia della parola, hanno condotto i propri alunni in viaggio alla ricerca della poesia che è nascosta in ognuno di noi e nelle piccole cose.

Lo scrittore Bernard Friot ha fornito utili spunti attraverso due testi: “Dieci lezioni sulla poesia. L’amore e la vita” e “Un anno di poesia”.

Un anno di poesia si propone come una raccolta di spunti per apprendisti poeti, un valido stimolo per sviluppare quella voce poetica che è presente in tutti noi.

libro, tradotto dalla poetessa Chiara Carminati, propone un’attività poetica al giorno, per un anno intero, fornendo semplici e divertenti suggerimenti creativi in grado di sviluppare l’interesse poetico di ogni alunno.

Le parole del testo, sono arricchite inoltre dalle semplici e colorate immagini di Hervé Tullet, che si fondono con le parole dando vita ad una poesia visiva, che coinvolge tutti i sensi. Parole come segni, come suoni, come gioco, la parola che diventa tutto ciò che vogliamo: è questo il messaggio delle attività proposte senza dimenticare naturalmente la struttura, le figure retoriche, la metrica, che si acquisiscono però in modo libero e assoluto.

Come si poteva iniziare il laboratorio se non con una prima poesia che prendesse lo spunto a partire da queste semplici parole: tra un anno…/ ti darò …/ una poesia per …e continuare poi con un’altra nella quale è nascosto il tuo nome.

Poesie corte, poesie cancellate, poesie rubate, colorate, ritagliate, poesie urbane e d’attualità, poesie di sguardi, poesie smembrate, poesie sensoriali o grammaticali, poesie visive. In tutto quello che ci circonda c’è poesia, l’importante è vederla.

Attraverso le 10 lezioni di poesia, invece,  i nostri alunni hanno potuto sperimentare le stesse attività suggerite nel libro dall’insegnante Simon durante dei laboratori di poesia frequentati dai due protagonisti del libro Marion e Kevin.

Marion ha 12 anni, un padre che non vede da tempo, un fratellino e la mamma oberata di impegni di lavoro e di assistenza alla nonna malata. Quest’anno non ha molta voglia di andare al campo estivo, perché si sente troppo grande per questo tipo di cose, ma sua madre non le lascia scampo.

Il primo giorno conosce gli altri partecipanti e si rende conto che tanti provano la sua stessa insofferenza nei confronti del centro estivo: Kev, ad esempio, una sorella maggiore lontana per gli studi, un papà che deve lavorare e la prospettiva di frequentare il centro per tutta l’estate.

Marion e Kev vengono inseriti nel gruppo delle attività al chiuso, cioè in un laboratorio di poesia tenuto da un quarantenne, magro, abbronzato, occhi grigi – Simon. Con loro ci sono le gemelle Lucia e Lila, 11 anni, la saggia Alice, 10 anni, Luca e i suoi occhiali, 8 anni e mezzo, Pedro e Hector, 13 anni, grande e grosso e con qualche pelo di barba.

All’inizio l’entusiasmo è poco e soprattutto Marion partecipa controvoglia, ma Simon si rivela un grande maestro – uno di quelli che seminano aspettando di vedere se qualcosa fiorisce, uno di quelli che accende scintille sperando di vedere alte fiammate, uno di quelli che lasciano il segno insomma. Pian piano questo gruppo sgangherato si appassiona al gioco della poesia.

La biblioteca scolastica diventa una vera e propria palestra di parole e sarà utilizzata come palcoscenico della recita finale. In dieci giorni Simon svolge dieci lezioni introducendo ogni lezione con una citazione di un poeta famoso che spiega il senso della lezione stessa.

cos’è la poesia: «La poesia non si sa cos’è, ma la si riconosce quando la si incontra per strada» (Jean l’Anselme).

A coinvolgere maggiormente i nostri alunni è stata appunto la prima lezione “Che cos’è la poesia”. I ragazzi sono stati coinvolti in un laboratorio di scrittura creativa. Ognuno di loro è stato invitato a completare la frase Per me la poesia è…..e a scrivere la loro definizione su fogli di carta da pacco attaccati alle pareti. Di seguito riportiamo alcune delle loro intuizioni:

“La poesia è un filo di parole, la penna lo intreccia e nasce la poesia”, “La poesia è la via delle emozioni che vagano tra le parole”, “La poesia è musica agli occhi dei poeti che danzano tra le rime”, “La poesia è una freccia lanciata dal poeta che colpisce il mio cuore”, “La poesia è viaggiare tra le strofe”.

Altri testi di riferimenti sono stati  quelli di Donatella Bisutti “La poesia salva la vita”, L’albero delle parole”, di Chiara Carminati “Quel che c’è sotto il cielo”, “Perlaparola” e “Viaggia verso”, Fare poesia con voce, corpo, mente e sguardo” e “Acerbo sarai tu” di Silvia Vecchini. 

Esercizi per Memorizzare le Vocali in Prima Elementare

Imparare le vocali è uno dei primi passi fondamentali che i bambini affrontano nel loro percorso scolastico durante la prima elementare. Le vocali – A, E, I, O, U – sono le basi su cui si costruisce l’intero sistema della lingua italiana, ed è importante che i bambini imparino a riconoscerle e a usarle correttamente fin dai primi anni di scuola primaria. Tuttavia, per molti bambini, memorizzare le vocali può richiedere tempo e pazienza. Gli esercizi per memorizzare le vocali sono essenziali per aiutare i piccoli studenti a fissare nella memoria visiva e auditiva la forma e il suono di ogni vocale.Per rendere l’apprendimento più facile e coinvolgente, è importante utilizzare una varietà di strategie didattiche che includano esercizi visivi, uditivi e tattili. Attraverso giochi, tracciamenti, esercizi di associazione immagine-parola e attività interattive, i bambini possono memorizzare le vocali in modo più efficace e divertente. Questo articolo fornisce una panoramica dettagliata di diversi esercizi e tecniche per aiutare i bambini a memorizzare le vocali in prima elementare, unendo metodi tradizionali a soluzioni moderne e ludiche.A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi per Memorizzare le Vocali in Prima Elementare, Italiano per la Scuola Primaria“.Indice
Perché è importante memorizzare le vocali in prima elementare?1. Fondamenti per la lettura e la scritturaLe vocali sono presenti in ogni parola della lingua italiana e rappresentano una componente essenziale della fonetica e della grammatica. Memorizzare le vocali permette ai bambini di riconoscerle rapidamente e di utilizzarle per formare parole, migliorando così la loro capacità di leggere e scrivere correttamente.2. Sviluppo della consapevolezza foneticaLa consapevolezza fonetica è la capacità di riconoscere e manipolare i suoni del linguaggio. Imparare a memorizzare le vocali aiuta i bambini a distinguere i suoni delle lettere, il che è cruciale per decodificare parole e migliorare la pronuncia.3. Preparazione per l’apprendimento avanzatoLa memorizzazione delle vocali costituisce la base per affrontare argomenti più complessi nella lettura e nella scrittura, come l’ortografia e la grammatica. I bambini che memorizzano bene le vocali avranno più facilità nell’apprendere altre regole linguistiche in futuro.Esercizi per memorizzare le vocali in prima elementare1. Gioco del memory delle vocaliIl memory delle vocali è un gioco semplice e divertente che aiuta i bambini a memorizzare visivamente le vocali. Questo esercizio stimola la memoria visiva e aiuta i bambini a riconoscere rapidamente le lettere.Esempio di esercizio:Prepara carte con le vocali (A, E, I, O, U) e altre carte con immagini di oggetti che iniziano con le vocali (es. ape, elefante, isola, ombrello, uva).
I bambini devono girare le carte e trovare le coppie abbinate (vocale e immagine che inizia con quella vocale).Questo gioco rinforza l’associazione tra il suono della vocale e la sua forma, rendendo il processo di memorizzazione più divertente e coinvolgente.2. Tracciamento delle vocali su schede illustrateIl tracciamento delle vocali è uno degli esercizi più efficaci per aiutare i bambini a memorizzare le lettere. Scrivere ripetutamente le vocali permette ai bambini di interiorizzare la forma delle lettere, migliorando sia la memoria visiva che la capacità motoria.Esempio di esercizio:Fornisci ai bambini schede con vocali tratteggiate (A, E, I, O, U) e chiedi loro di tracciare le lettere seguendo le linee tratteggiate.
Una volta completato il tracciamento, chiedi ai bambini di pronunciare la vocale e di fare un esempio di una parola che inizia con quella vocale.Questo esercizio combina la pratica della scrittura con la memorizzazione del suono, rendendo l’apprendimento delle vocali più completo.3. Abbinamento immagine-parola con le vocaliUn altro esercizio utile per memorizzare le vocali è l’abbinamento immagine-parola. Questo metodo visivo aiuta i bambini a collegare la forma della vocale a un’immagine e al suono della parola corrispondente.Esempio di esercizio:Prepara una serie di carte illustrate con immagini di oggetti che iniziano con vocali (es. albero, ombrello, uva) e carte con le vocali.
Chiedi ai bambini di abbinare la carta della vocale all’immagine corrispondente, come “A” e albero.Questo esercizio stimola la memoria visiva e fonetica, aiutando i bambini a collegare visivamente le vocali con il suono iniziale delle parole.4. Giochi di ascolto e ripetizione delle vocaliGli esercizi di ascolto sono essenziali per aiutare i bambini a memorizzare i suoni delle vocali. Attraverso la ripetizione e l’ascolto attivo, i bambini possono imparare a riconoscere i suoni delle vocali e a memorizzarli meglio.Esempio di esercizio:Pronuncia parole che iniziano con una vocale, come “albero”, “uva”, “elefante”, e chiedi ai bambini di ripetere la parola, ponendo particolare attenzione alla vocale iniziale.
Puoi anche fare giochi di riconoscimento vocale, chiedendo ai bambini di alzare la mano quando sentono una parola che inizia con una certa vocale.Questo esercizio sviluppa la consapevolezza uditiva e aiuta i bambini a memorizzare il suono delle vocali.5. Colorare e decorare le vocaliUn’attività creativa e stimolante per memorizzare le vocali è la colorazione delle vocali. Questo esercizio permette ai bambini di usare la loro creatività mentre imparano a riconoscere e memorizzare le lettere.Esempio di esercizio:Fornisci ai bambini schede con grandi vocali da colorare e decorare. Chiedi loro di associare ogni vocale a un colore diverso (es. “A” è rossa, “E” è blu).
Mentre colorano, chiedi loro di pronunciare la vocale e di indicare parole che iniziano con quella lettera.Questo esercizio aiuta i bambini a memorizzare le vocali attraverso un’attività artistica, rafforzando il legame tra la forma e il suono della vocale.Strategie per rendere più efficaci gli esercizi per memorizzare le vocali1. Ripetizione quotidianaLa ripetizione è una chiave fondamentale per memorizzare le vocali. Dedicare 10-15 minuti al giorno a esercizi che coinvolgono vocali, come giochi di memoria, tracciamento o abbinamenti, aiuta a consolidare l’apprendimento nel lungo termine.2. Utilizzo di strumenti visivi e tattiliL’apprendimento multisensoriale è molto efficace nei bambini. Utilizzare strumenti visivi come lettere magnetiche o tattili come plastilina per modellare le vocali, rende l’apprendimento più dinamico e coinvolgente, aiutando i bambini a memorizzare meglio.3. Rendere l’apprendimento divertenteL’apprendimento delle vocali non deve essere un’attività noiosa. Integrare giochi interattivi, come app educative o giochi di gruppo, aiuta i bambini a imparare divertendosi, mantenendo alta la loro motivazione.Suggerimenti finaliPer ottenere i migliori risultati con gli esercizi per memorizzare le vocali in prima elementare, considera questi suggerimenti:Integrare la tecnologia: Utilizza app educative che offrono giochi interattivi per il riconoscimento e la memorizzazione delle vocali.
Fornire rinforzi positivi: Celebra ogni progresso dei bambini, anche se piccolo, per motivarli a continuare a praticare con entusiasmo.
Coinvolgere più sensi: Combinare esercizi visivi, uditivi e tattili aiuta i bambini a memorizzare meglio le vocali, stimolando diverse aree del cervello.Con questi esercizi e strategie, i bambini impareranno a memorizzare le vocali in modo efficace e divertente, sviluppando solide basi per la lettura e la scrittura nel loro percorso scolastico.Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF gli “Esercizi per Memorizzare le Vocali in Prima Elementare, Italiano per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:Domande Frequenti su ‘Esercizi per Memorizzare le Vocali in Prima Elementare, Italiano per la Scuola Primaria’Perché è importante memorizzare le vocali in prima elementare?Memorizzare le vocali è fondamentale perché sono la base della lingua italiana. Una solida conoscenza delle vocali aiuta i bambini a leggere, scrivere e pronunciare correttamente le parole. Riconoscere rapidamente le vocali facilita anche il passaggio alla lettura fluente.
Quali sono gli esercizi più efficaci per memorizzare le vocali?Gli esercizi più efficaci includono giochi di abbinamento immagine-vocale, tracciamento delle vocali, attività di colorazione, e giochi interattivi come il bingo delle vocali. Anche attività di ascolto e ripetizione sono molto utili per rinforzare la memorizzazione.
Quanto tempo dedicare ogni giorno agli esercizi per memorizzare le vocali?È sufficiente dedicare 10-15 minuti al giorno. La ripetizione quotidiana, unita a giochi e attività divertenti, aiuta i bambini a memorizzare le vocali in modo naturale e senza sforzo.
Cosa fare se un bambino ha difficoltà a memorizzare le vocali?Se un bambino ha difficoltà, prova con esercizi visivi, come l’uso di carte illustrate, e ripeti frequentemente con supporti multisensoriali come lettere magnetiche o tattili. Usa giochi interattivi per coinvolgerlo e rendere l’apprendimento più dinamico.
Gli esercizi per memorizzare le vocali aiutano anche nella lettura?Sì, memorizzare le vocali è essenziale per la lettura. Quando i bambini riconoscono velocemente le vocali, possono decodificare le parole con maggiore facilità, migliorando la comprensione e la fluidità di lettura.
A che età i bambini dovrebbero essere in grado di memorizzare tutte le vocali?La maggior parte dei bambini riesce a memorizzare le vocali entro i 6-7 anni, durante la prima elementare. Tuttavia, ogni bambino ha un ritmo di apprendimento diverso, quindi è importante praticare regolarmente e con pazienza.Clicca per votare questo articolo!Maestra di Sostegno – Scuola Primaria

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