Riforma reclutamento docenti, come cambiano le regole: in attesa delle (possibili) modifiche in Parlamento

Di redazione

Cambia ancora, per la sesta volta in 20 anni, il reclutamento dei docenti nella scuola. Da un lato il rafforzamento della formazione iniziale degli aspiranti docenti, dall’altro un percorso per precari “storici”, con almeno tre anni di servizio: tutti in ogni caso dovranno poi superare un concorso.

Entro il 2024, sono previste 70.000 immissioni in ruolo, attraverso concorsi che saranno banditi con cadenza annuale.

La riforma prevede un percorso universitario di formazione iniziale da almeno 60 crediti formativi, aggiuntivi rispetto alla laurea, e una prova finale per sviluppare e accertare “le competenze culturali, disciplinari, pedagogiche, didattiche e metodologiche”. Vi potranno accedere i neolaureati o gli studenti “anche durante i percorsi di laurea triennale e magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico”. È previsto un periodo di tirocinio nelle scuole. E vi saranno dei docenti “tutor”, per affiancare il percorso formativo. Al termine, si dovrà sostenere un “concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale” e un periodo di prova di un …..

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