Tracciata la riforma degli istituti tecnici e professionali: un intervento a costo zero, che non investe nella scuola e ha numerosi aspetti ancora da definire

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Il 16 settembre 2022 il Ministero dell’Istruzione ha reso noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato la Riforma degli istituti tecnici e professionali, uno dei provvedimenti previsti per l’attuazione del PNRR. Nelle anticipazioni del testo, che presto sarà ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si prevedono tre articoli.

Per gli Istituti tecnici si propone senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica: la revisione degli ordinamenti, orientando la didattica verso le innovazioni introdotte dal Piano nazionale, Industria 4.0, valorizzando la metodologia didattica per competenze, la formazione dei docenti in coerenza con i diversi contesti territoriali; la possibilità di erogazione diretta da parte dei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA) di percorsi di istruzione tecnica; il riconoscimento di certificazioni che attestino le competenze dopo il primo biennio e dopo il secondo biennio, in corrispondenza con il secondo e il terzo livello

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