Gli alunni della scuola secondaria hanno cercato di far emergere le loro paure più nascoste attraverso le trame della lettura. Non è stato semplice trovare la strada giusta nel regno delle storie perché sfogliando le pagine sono apparse ombre evanescenti, ritratti perturbanti, maledizioni familiari, zombi e vampiri ma alla fine oltre quel buio pastoso che sembrava eterno è apparsa la luce.
Halloween spesso viene vissuta come una festa commerciale importata dagli Stati Uniti, in realtà ha una tradizione antica con varianti simili in molte aree del mondo, l’Europa inclusa.
Forse non tutti sanno che la festa di Halloween non nasce in America ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico.
Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra.
Dopo aver ricercato le origini delle tradizioni e delle feste dedicate ai giorni dei morti, gli alunni della scuola secondaria sono stati coinvolti in un laboratorio di lettura e scrittura creativa che li ha aiutati a riflettere sulle proprie paure e sulle modalità per poterle affrontare.
A fornire gli strumenti per questa indagine, ancora una volta, il progetto lettura d’Istituto che ha suggerito un viaggio tra i libri ed in modo particolare nel genere horror.
Incardinato fin dalle origini su temi forti e di grande condivisione immaginativa, l’horror è un genere sempre più corteggiato dal pubblico dei giovanissimi.
Attraverso le enormi potenzialità narrative già sperimentate un secolo fa dai grandi maestri del brivido, le figure classiche dell’immaginario horror hanno attraversato i secoli per nulla adombrate da altre forme espressive come cinema, videogame e graphic novel, nelle quali hanno invece trovato inedite ed originali modalità di contaminazione e riproposizione al grande pubblico.
Così Dracula, Frankenstein e le altre icone affermate della tradizione letteraria horror-gotica fuoriescono dai loro sepolcri d’inchiostro, dalla coltre polverosa dei romanzi che li hanno regalati e relegati all’eternità e rivivono, ogni volta, una nuova giovinezza nell’incontro con schiere di giovanissimi lettori che ne esplorano la fama, il mito e le gesta.
Gli alunni delle classi 1 e 2 E, nello scenario silenzioso ed evocativo della biblioteca d’istituto, hanno compiuto il loro viaggio tra i mondi d’inchiostro e i racconti del brivido partoriti dalla penna di autori del calibro di Edgar Allan Poe, Guy de Maupassant, Howard Phillips Lovecraft e Stephen King. Orrore, paura, tensione ma anche amicizia, adolescenza e maturità sono stati i sentieri tematici percorsi tra le pagine dell’itinerario letterario. Armati di silenzio, atmosfera e una buona dose d’immaginazione – componenti essenziali per inoltrarsi a piene mani nella dimensione del terrore e del mistero – i ragazzi hanno dato vita e corpo ai personaggi delle storie narrate, attraverso una lettura intensa e appassionata dei brani selezionati per l’occasione dal docente di Storia, Geografia e Approfondimento.
Dialogo, riflessione e confronto, invece, si sono rivelati gli elementi necessari per scoprire ed affrontare le proprie paure, in un originale e proficuo percorso formativo che ha permesso agli alunni di misurare il proprio coraggio e la loro voglia di esplorare il mondo illuminante della scrittura creativa e di uno sconfinato immaginario filmico-letterario.
Halloween è stata l’occasione per i ragazzi della 1, 2, 3 D e della 2 F per parlare di emozioni, in particolare della paura.
La scuola, infatti, deve insegnare agli studenti a riconoscere e decodificare le proprie emozioni e quelle altrui, a gestirle in modo appropriato, a prendere decisioni responsabili e a stabilire rapporti sociali corretti, promuovendo così la consapevolezza emotiva.
Gli alunni, seguiti dalle loro insegnanti di italiano, hanno inizialmente letto alcuni racconti dell’horror e del mistero, dai classici del genere a quelli più attuali, in seguito hanno riflettuto su quali fossero le loro “paure” più grandi, attraverso l’attività di storytelling.
La narrazione di storie, infatti, è una vera e propria strategia per promuovere una comunicazione efficace.
Dopo, in modo del tutto anonimo, hanno scritto i loro pensieri su dei semplici cartoncini, che sono stati letti ad alta voce dando il via ad una discussione collettiva sul tema. Conoscere e riconoscere negli altri le proprie paure, infatti, può essere l’occasione per esorcizzarle e superarle.
Ai ragazzi sono state proposte anche altre due attività dal nome “che faccia ho?” e “Il collage della paura”.
Nella prima attività è stato chiesto loro di disegnare il proprio volto quando provano paura, cercando di evidenziare le caratteristiche del viso che meglio esprimono questa emozione, come gli occhi, la bocca, le sopracciglia, mentre con la seconda attività hanno realizzato un vero e proprio collage di oggetti e situazioni che provocano loro paura, utilizzando tecniche grafiche a loro più congeniali.
I ragazzi della 3 F, dopo aver studiato le principali strategie narrative del genere horror e del mistero (quali l’uso della suspence, l’anticipazione di indizi inquietanti, il finale a sorpresa) e aver letto alcuni classici del genere, si sono calati nei panni di provetti scrittori, nella speranza di creare anche loro storie “da paura!”.
Bambole che prendono vita, case infestate da presenze oscure ed omicidi inspiegabili, le loro paure più grandi esorcizzate grazie alla scrittura. In seguito, utilizzando le tecniche pittoriche più disparate, hanno realizzato le copertine dei loro racconti, perché immagine e scrittura, colore e tratto grafico, sono sempre strettamente collegati tra loro, soprattutto in questo genere letterario che ha il compito di provocare emozioni estreme.
La lettura ad alta voce, incentrata su racconti perturbanti e densi di mistero, è stata l’anello di congiunzione anche tra le classi del corso G.
Tra le figure inquietanti e i setting “da paura” della nostra biblioteca, gli studenti e le studentesse hanno potuto ascoltare storie cariche di suspense che hanno fatto da ponte per l’attivazione di strategie di close reading e di riflessione sugli elementi portanti del testo narrativo, nonché per la creazione di liste sulle loro paure più o meno profonde.
A partire dall’inizio di ottobre la classe II B si è dedicata allo studio del racconto del mistero e di fantasmi: attraverso la lettura di brani contenuti nell’antologia, ne ha indagato le caratteristiche narrative ed espressive, insieme ai motivi ricorrenti; ha ripercorso il genere dalle origini fino ai giorni nostri.
Dopo aver letto i vari racconti, gli alunni poi hanno condiviso riflessioni sulla paura e sul piacere di provare questa emozione… e hanno accolto con entusiasmo la proposta di provare ad inventare racconti di mistero personali, capaci di generare atmosfere tese e inquietanti.
Poi, durante la settimana di Halloween, nella biblioteca d’Istituto gli stessi alunni, insieme a quelli della classe I B e alle classi del corso C, si sono cimentati nella lettura ad alta voce ed espressiva su racconti horror e misteriosi, tratti dal libro “Storie del terrore da un minuto”.
Racconti di 72 autori, tra i migliori del momento, storie brevissime: alcune sono fumetti, altre silent story con sole immagini, ci sono haiku, limerick e filastrocche da far rizzare i peli sulle braccia, racconti di poche righe e altri di un paio di pagine.
Holly Black, Neil Gaiman, Lemony Snicket, Margaret Atwood, Jerry Spinelli, Erin Hunter, Pseudomymus Bosch, Brian Selznick e James Patterson sono solo alcuni degli scrittori che hanno partecipato alla raccolta, nomi famosi che sono stati capaci di condensare in poche battute una storia horror.
E’ stata soprattutto un’occasione per insegnare, soprattutto, ai ragazzi delle classi I B e I C, che la lettura non è un atto passivo, perché senza il lettore non c’è il testo.
Gli alunni delle classi I e II A hanno affrontato le tematiche legate ad Halloween con attività creative in coding e storytelling. I ragazzi della classe IA hanno realizzato dei manifesti e video interattivi con l’applicazione Canva rappresentando messaggi e slogan collegati alle tematiche della festa inserendo anche musiche adatte al contesto. Gli alunni della IIA, analizzando il genere letterario Horror, hanno realizzato manfesti con musiche a tema e attività di storytelling in 3D dal titolo “Mistero a Bomarzo”. Partendo dallo studio del genere letterario Horror legato alle tematiche di Halloween, gli alunni hanno realizzato una storia in 3D ambientata al parco dei mostri di Bomarzo da titolo “Mistero a Bomarzo”. I ragazzi sono partiti con una ricerca sul sacro Bosco di Bomarzo per poter realizzare l’ambientazione realistica delle loro storie in 3D utilizzando l’applicazione Cospaces Edu.
Qui di seguito la bacheca con i lavori delle due classi: