Arrivano 2.500 d’arretrati e 125 d’aumento, ma gli stipendi rimangono “da fame”: pure con gli aumenti -8% rispetto al 2008, proteste a Roma

Una protesta di piazza degli studenti

Sul rinnovo del contratto di Scuola, Università e Ricerca i tempi si stanno rivelando più lunghi di quelli annunciati lo scorso 10 novembre in occasione dell’accordo col ministro e il giorno dopo all’Aran: il via libera di Corte dei Conti e Mef, il dicastero di via XX Settembre, era previsto dai sindacati per fine novembre, ma non è andata così. L’assegnazione a metà dicembre degli arretrati di 2019, 2020 e 2021 (in media quasi 2.500 euro soggetti a tassazione separata), più gli aumenti di quasi 125 euro per i docenti e 100 per gli Ata, rimane sempre più che possibile. Ma sulla compatibilità economica dell’ipotesi di contratto serve un’accelerata: quella che dobbiamo attenderci dagli organismi di controllo dello Stato tra il 5 e il 7 dicembre, visto che durante il lungo “ponte” dell’Immacolata (tra l’8 e l’11) difficilmente avremo buone nuove. E

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