Valditara: “Avvierò la riforma dei docenti di sostegno”

“Intendo avviare una riforma del sostegno, serve una legge di riforma del sostegno, altrimenti sono soltanto chiacchiere”. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara aprendo il congresso organizzato da FISH, Federazione italiana per il superamento dell’handicap, nella Giornata internazionale delle persone con disabilità.

“Il tema degli studenti con disabilità – ha aggiunto Valditara – mi sta particolarmente a cuore, riguarda innanzitutto la civiltà, l’umanità nel senso più pieno e più alto, penso che il grado di civiltà di un Paese si misuri da come vengono incluse le persone con disabilità”.

I “punti critici”, ha spiegato nel suo intervento Valditara, che emergono dallo studio Istat riguardo agli alunni con disabilità sono “la discontinuità del rapporto tra alunno e insegnante di sostegno a causa dei troppi cambi di insegnanti durante il ciclo scolastico; l’insufficienza numerica dei docenti e la loro ancora limitata formazione specializzata; la perdurante carenza dell’implementazione delle tecnologie informatiche e le troppe barriere architettoniche. A questo riguardo vi annuncio un Piano importante sull’ edilizia scolastica che di questo terrà conto”. “In sintesi – ha proseguito -, dobbiamo lavorare per dare continuità al rapporto psicologicamente ed educativamente importante tra ogni singolo allievo disabile e il suo insegnante di sostegno, dobbiamo aumentare il numero complessivo degli insegnanti di sostegno e dobbiamo perfezionare la loro preparazione professionale, dobbiamo investire nelle tecnologie informatiche che oggi sono un potentissimo aiuto in particolare per i ragazzi con disabilità, dobbiamo rendere possibile la partecipazione a più iniziative extrascolastiche, e provvedere alla rimozione delle barriere architettoniche”.

Al 59% deegli studenti  disabili non garantita continuità didattica “In Italia in base ai dati congiunti di Istat e ministero dell’Istruzione e Merito, gli alunni con disabilità rappresentano il 3,6 per cento degli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2020/2021, parliamo di oltre 300mila bambini e ragazzi, un numero pari alla città di Bari. Una quota purtroppo in costante crescita negli ultimi anni, siamo passati dal 2,7 per cento del 2014/2015 a quasi il 4 per cento di oggi, ossia 1 alunno su 25, l’inclusione scolastica deve pertanto essere un elemento fondamentale della scuola italiana”. Lo ha reso noto il ministro. “L’ultimo rapporto sugli alunni con disabilità dell’Istat – ha anche osservato Valditara – fotografa una situazione in cui ci sono ancora purtroppo molte criticità, e in particolare il dato che ritengo più allarmante, il fatto che a ben il 59 per cento degli alunni con disabilità non viene garantita la continuità didattica, sappiamo perfettamente quanto questo sia grave per la crescita e le prospettive formative del ragazzo. Inoltre il 66 per cento non partecipa alle gite con pernottamento, anche questa una discriminazione grave, permangono inoltre significative differenze tra il Nord e il Sud del Paese”. “Nel suo studio l’Istat – ha anche aggiunto – conferma l’importanza della relazione con il gruppo classe, risorsa decisiva per l’inclusione”.

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