Safer internet week 2023: una settimana all’insegna della sicurezza in rete
ARTICOLO SCRITTO DA: MICHELA GROSSI, FORMATRICE SCUOLA OLTRE
Anche quest’anno si avvicina rapidamente la giornata del Safer Internet Day (martedì 7 febbraio 2023), e nelle scuole c’è un gran fermento per affrontare l’evento con la giusta sensibilità. Ricordiamo che il SID (Safer Internet Day) è un evento annuale istituito nel 2004 a livello internazionale, organizzato nel mese di febbraio con il supporto della Commissione Europea, al fine di promuovere un uso sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, soprattutto tra i bambini e i giovani di tutto il mondo. L’obiettivo finale di questa giornata è far riflettere i ragazzi e le ragazze non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul loro ruolo attivo e responsabile nella creazione di un internet positivo e sicuro. Ecco perché la scuola e i docenti che vi operano hanno un ruolo fondamentale nell’organizzazione di attività che permettano ai ragazzi di parlare, confrontarsi, discutere e approfondire dubbi e conoscenze relative all’uso consapevole di internet, della rete e degli strumenti digitali.
In generale, la progettazione delle varie attività per la giornata del Safer Internet Day avviene all’inizio dell’anno scolastico, poiché queste vengono integrate all’interno del curricolo di educazione civica e si protraggono oltre la giornata del SID. I docenti delle diverse materie definiscono un percorso specifico in base alle caratteristiche e ai bisogni educativi del proprio gruppo classe e progettano la locandina dell’evento utilizzando programmi come Canva.
Un’utile fonte di suggerimenti per i percorsi e i relativi materiali è il sito di Generazioni connesse, dove è possibile scegliere tra diversi percorsi utili per sensibilizzare i ragazzi e orientarli verso un uso corretto della rete. Un percorso particolarmente efficace, testato negli anni passati, prevede di iniziare con la visione di un video breve come “Be together not the same“, che, essendo senza dialoghi, si presta a attività successive di storytelling, riflessione e drammatizzazione. Inoltre, oltre al video, è possibile condividere immagini che rappresentano scene di bullismo o offese nella vita reale.
Indicazioni su come procedere: il docente mostra un video o un’immagine ai ragazzi e chiede loro di descrivere cosa vedono e di che cosa si tratta. Il docente, utilizzando domande e spunti appropriati, aiuta i ragazzi a riflettere sulla situazione e a identificare le caratteristiche del fenomeno presentato (bullismo, cyberbullismo, adescamento online, sexting, ecc…). Si sottolineerà che per poter parlare di questi fenomeni è necessaria la presenza di intenzionalità, squilibrio di potere e ripetizione nel tempo.
Spunti di riflessione:
- “Quale delle caratteristiche descritte vi ha colpito di più? Perché?”
- “Riflettiamo sull’intenzionalità: è sempre necessaria per parlare di bullismo e cyberbullismo?”
Si darà spazio ai ragazzi per esprimersi e raccontare le loro esperienze vissute sia nella vita reale che online. L’insegnante guiderà la conversazione e cercherà di cogliere particolari utili per descrivere il fenomeno e caratterizzarlo nei suoi aspetti specifici. Ciò che accade nel mondo reale può rappresentare un punto di partenza per comprendere ciò che avviene online, poiché il mondo digitale occupa una grande parte delle giornate dei ragazzi e può cambiare rapidamente, non solo in termini di dispositivi e social network, ma anche di modalità d’uso e comportamenti associati. Purtroppo, la rete presenta molti rischi, ancora di più rispetto alla vita reale, per questo è importante svolgere attività legate all’uso positivo e sicuro delle tecnologie digitali e agli aspetti giuridici relativi al proprio comportamento online. In base alle esperienze dei ragazzi, il docente proseguirà le attività selezionando le informazioni dal sito di Generazioni Connesse, sempre in un’ottica laboratoriale, che veda i ragazzi come protagonisti. Tali attività potranno essere portate avanti in sequenza o si potranno scegliere i temi più salienti per i propri studenti e le proprie studentesse. Ogni attività si compone di una breve descrizione di un particolare aspetto della vita virtuale, da alcune indicazioni su come svolgerle e spunti per riflettere. Per esempio suscita una particolare curiosità nei ragazzi il percorso intitolato: il postatore nero: questi è colui che si sente il più forte (ma online). La sua specialità è pubblicare post offensivi sui social network, alla ricerca dell’applauso facile. Dopo aver visto il video all’interno del canale YouTube di Generazioni connesse, si avvierà una discussione su questo tipo di errore virtuale, su come ci si potrebbe incorrere e sulle eventuali conseguenze, anche a livello legale, di un’offesa avvenuta virtualmente. Tutto verrà verbalizzato alla lavagna o su un cartellone. Successivamente si passeranno in rassegna i diversi video e si chiederà ai ragazzi se a loro è mai capitato di comportarsi come i protagonisti dei filmati. Occorre far riflettere su quali possano essere i rischi di un uso eccessivo o inconsapevole dei social che potrebbe rendere gli spazi virtuali molto pericolosi. Può essere utile, inoltre, far realizzare un cartellone per ogni SuperErrore in cui venga riepilogato cosa fare per risolvere o per evitare di incorrere in quel particolare problema.
Quando si andrà a selezionare il materiale ci si baserà su tre criteri:
1) scelta di argomenti di attualità (episodi di cyberbullismo reali, tratte da quotidiani o notiziari): è importante che la scuola possa creare un rapporto costante con l’attualità anche per dare un luogo in cui condividere domande sul senso dei tempi che stiamo vivendo;
2) proposta di contenuti vicini all’esperienza e alle pratiche dei ragazzi e delle ragazze: videogiochi, post sui social network, canzoni… tutto quel materiale con cui gli adolescenti si confrontano e che spesso sfugge all’occhio dell’adulto ma che può dare stimoli e occasioni di lavoro educativo molto fertili;
3) modalità di lavoro interdisciplinare e a classi aperte e è fondamentale che gli studenti sperimentino come le discipline possono essere strumenti per leggere e capire il mondo, non solo materie da studiare scollegate alla realtà e tra loro, soprattutto mentre si trattano tematiche così ampie.
Sicuramente la molteplicità degli stimoli permette di percorrere strade diverse per promuovere l’uso sicuro e consapevole di internet: l’insegnante e gli adulti di riferimento si occuperanno di supportare gli studenti e di garantire la partecipazione e il contributo di tutti, in ottica di condivisione e rispetto sia nella vita reale che nel web.
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