Il PD risponde al ministro Valditara: “2mila euro netti agli insegnanti, investiamo 8 miliardi di euro fino al 2027”

Di redazione

La vicenda degli stipendi differenziati tra docenti ha creato un enorme dibattito politico. Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle chiedono di aumentare i salari degli insegnanti, per tutti.

La capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani, è intervenuta in Aula per chiedere un’informativa urgente del ministro. “Sono idee che ci preoccupano perché significherebbero una desertificazione della scuola pubblica nel nostro Mezzogiorno. Preoccupazioni che aumentano perché si accompagnano al progetto di autonomia differenziata del ministro Calderoli”.

Il Pd propone un aumento graduale dei salari degli insegnanti, da qui al 2027. Costo complessivo: 8 miliardi di euro. “Presenteremo un atto che solleciti il governo ad intervenire”, spiega Serracchiani. L’obiettivo, ha aggiunto Francesco Boccia, è arrivare a 2mila euro netti in busta paga.

Iniziativa che trova d’accordo, come segnala La Repubblica, i due candidati principali alla segreteria del

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Aumenti stipendi a tutti gli insegnanti, è scontro politico

Non si placano le polemiche riguardanti gli aumenti di stipendi per gli insegnanti. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto, comunque, nella trasmissione ‘Omnibus’, in onda su La7, per fare delle opportune precisazioni sulle dichiarazioni da lui rilasciate durante il Forum Gedi. Tuttavia, sul fronte politico, si è acceso lo scontro.

Stipendi docenti, è scontro politico 

Il ministro Valditara, intervenendo nella trasmissione ‘Omnibus’, ha sottolineato come la vera sfida sia quella di pagare di più tutti gli insegnanti. Anche la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, ha sottolineato come le parole di Valditara siano state mal interpretate, appositamente, dalla sinistra. 

Durigon: ‘Valditara ha chiarito che non vuole toccare il contratto nazionale’

Sulla stessa linea della sottosegretaria Frassinetti anche Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Lavoro. ‘Valditara ha chiarito che non vuole toccare il contratto nazionale, ma si può intervenire sui contratti decentrati, come già avviene per il pubblico impiego, con un addendum allo stipendio’.

D’altro canto, però, il leader della Lega, Matteo Salvini, pur sottolineando come il contratto nazionale debba essere indiscutibilmente uguale per tutti, ha dichiarato che se ci sono ‘enti locali virtuosi, come Regione Lombardia, che desiderano premiare chi per lavorare qua spende di più, deve essere lasciata loro la facoltà di farlo’. 

Boccia: ‘Valditara propone stipendi differenziati per i docenti salvo poi rimangiarsi tutto’

L’opposizione ha duramente criticato la questione dei cosiddetti ‘stipendi differenziati’. L’ex Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha parlato di dichiarazioni gravissime di Valditara che ‘propone stipendi differenziati per i docenti, salvo poi, anche stavolta, rimangiarsi tutto dopo che la polemica è scoppiata. Le sue parole – rincara la dose Boccia – non mi stupiscono perché si legano naturalmente al tentativo di sempre del Presidente Fontana e della Lega di regionalizzazione della scuola, con la proposta di spostare il personale della scuola dallo Stato alle Regioni’.

Anche il capogruppo Dem alla Camera, Debora Serracchiani, ha commentato la vicenda: ‘Sono idee che ci preoccupano perché significherebbero una desertificazione. Il PD propone un aumento graduale dei salari degli insegnanti, da qui fino al 2027, per un costo complessivo di 8 miliardi di euro. Presenteremo un atto che solleciti il governo ad intervenire’.

M5S: ‘Valditara provi, se è capace, a restituire dignità da Nord a Sud’

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione alla Camera e al Senato hanno attaccato il ministro sottolineando come Valditara, ormai, ‘ci ha abituati alle sue performance dialettiche. I docenti italiani sono i meno pagati d’Europa, con stipendi di ingresso che sfiorano la soglia di povertà. Valditara provi, se è capace, a restituire dignità da Nord a Sud a un’istituzione statale sempre più bistrattata a vantaggio di quella privata’.

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