Mostre, l’artista iraniano Howtan Re: “La mia opera una preghiera per le donne del mio Paese”

“Ho realizzato quest’opera pensando alle donne iraniane, una preghiera interreligiosa affinché loro possano essere libere di scegliere se portare il velo. Non può essere un’imposizione, credo che punire con la tortura o la morte una donna che decide di non portare l’hijab è una violazione dei diritti umani. Auspico che possa finalmente diventare una libera scelta delle donne”. Con queste parole Howtan Re, artista di origini iraniane e di religione musulmana, presenta al pubblico l’installazione ‘Mulier, Ecce Filius Tuus’,una raffigurazione originale di Gesù e di Sua Madre Maria, esposta alla Chiesa deglòi Artisti di Roma. “Da iraniano -spiega l’artista- sono fiero di tutte loro che, nonostante 44 anni di repressione, hanno sempre continuato a resistere, ad avere amore per la cultura e per lo studio. Basta pensare che in Iran l’indice di alfabetizzazione femminile è pari al 97% e il 65% delle donne alfabetizzate ha lauree Steem”.

All’inaugurazione dell’opera anche Arisa, per dare solidarietà alle donne iraniane. “Sono onorata di partecipare a questo evento in cui, per amore dell’arte e per una giusta causa, due credi religiosi, quello musulmano e quello cristiano, si stringono la mano. Quale canto più significativo se non l’Ave Maria di Shubert per formulare un pensiero universale che possa arrivare con forza alle donne Syriane, e non solo? Maria: donna e madre onnipotente; Capace di umiltà e grandezza nel radunare la speranza del mondo. Spero ci ascolti e ci liberi da tutti i mali”, spiega Arisa.

All’evento di presentazione dell’opera di Howtan Re alla Chiesa degli Artisti un’altra presenza importante: Pegah Moshir Pour, consulente e attivista per i diritti umani e digitali, reduce dalla performance sul palco di Sanremo dove ha sensibilizzato il pubblico in coppia con Drusilla Foer. “Queste opere contengono un messaggio di libertà -sottolinea Pegah- il velo per le donne iraniane non può essere una questione religiosa. L’Islam è una religione di pace e di speranza e tutto quello che è imposizione esula dalla fede. E’ innegabile che l’Iran non sia una Repubblica, ma una teocrazia ed auspico una maggiore attenzione alle minoranze etniche. A testimoniare il fatto che siano in pericolo è la storia di Mahsa Amini le cui origini curde hanno costituito un’aggravante per la sua condanna a morte. Oggi #mahshaamini è fra gli hashtag più usati al mondo su Instagram e questo ci fa capire quanto sia importante non tacere. Siamo tutti Mahsa Amini”.

“L’installazione di Howtan Re è costituita dalle opere inserite nella Chiesa -spiega Don Walter Insolero, Rettore della Basilica Santa Maria in Monte Santo– è costituita da tutto l’ambiente, dalle luci e anche dalle opere preesistenti. Questa totalità racconta un immaginario incontro tra Maria e Gesù in un momento di profondo dolore per la sofferenza delle donne iraniane. Perché l’Arte è accoglienza, inclusione, è cultura, favorisce la fratellanza e l’incontro fra gli ideali comuni di religioni diverse”.

L’esposizione, il cui sottotitolo è ‘Quaresima 2023’, si inserisce nel ciclo Arte e Liturgia del progetto ‘Una porta verso l’infinito: ‘L’Uomo e l’Assoluto nell’arte’, promosso da Monsignor Walter Insero, Rettore della Chiesa degli artisti. L’evento è patrocinato dall’Associazione Cultura Italiae e da Simona Luciani.

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