Gli studenti: «Non vogliamo studiare meno, ma va riconosciuta la dignità della fragilità»

I rappresentanti degli studenti di diverse scuole superiori italiane: «La scuola sia un luogo e un tempo di cura dei rapporti umani in chiave formativa. Il nostro disagio no è una condizione isolata: non accetteremo più atteggiamenti oppressivi e dispotici»

«La scuola dev’essere amicizia, o non è scuola affatto».

Con quest’affermazione, Mario Untersteiner, docente del Liceo Berchet fino alla Liberazione, e poi preside in quanto unico professore dell’istituto a non aver aderito al Partito Nazionale Fascista, poneva le basi per la scuola che noi oggi pretendiamo: non uno sterile trasferimento di nozioni, bensì un luogo e un tempo di cura dei rapporti umani in chiave formativa in cui la crescita degli individui si sviluppi a partire dal dialogo, dal rispetto e dalla collaborazione.

Il Liceo Berchet, pertanto, ci ha educato alla complessità e al pensiero critico, strumenti indispensabili per diventare cittadini liberi e consapevoli, tanto da consentirci la possibilità di

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