Pensioni, lasciare l’ufficio 5 anni prima Contratto d’espansione prorogato al 2025 Prof in fuga da scuola: 30 mila in pensione
Le novità nel nuovo decreto Lavoro
Aumentano da due a tre le finestre per il pensionamento anticipato dei cosiddetti lavoratori «precoci» e corrisponderanno a quelle già previste per l’Ape sociale (31 marzo, 15 luglio e 30 novembre). Questa è la principale novità in materia previdenziale in arrivo nel decreto Lavoro. Non cambia nulla, invece, per Opzione donna: il governo ha infatti deciso di non introdurre l’allentamento dei requisiti per l’accesso introdotti dall’ultima legge di bilancio. Il testo del decreto però modifica il meccanismo che regola le «ricongiunzioni»: allineando il tasso di rendimento annuo previsto sui contributi a quello riconosciuto dal sistema contributivo (media quinquennale del Pil) e non ancorato all’attuale 4,5%. Infine, proroga di altri due anni per i «contratti di espansione», che permettono di andare in pensione anticipatamente per i lavoratori di imprese con almeno 50 dipendenti. Vediamo allora di capire meglio cosa cambia o non cambia nell’universo
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