Di Anselmo Penna
Vittorio Feltri, giornalista ed esponente di Fratelli d’Italia, ha scatenato una polemica con le sue parole provocatorie riguardo all’accoltellamento di una docente ad Abbiategrasso. Le richieste di aumentare la presenza di psicologi nei contesti scolastici sono state contrapposte da Feltri, che ha suggerito un approccio diverso: “Secondo me sarebbe più utile un pugile per contrastare i cretini violenti”.
Le sue dichiarazioni hanno acceso un animato dibattito, mettendo ancora una volta in evidenza la questione della violenza nelle scuole, un fenomeno preoccupante in costante aumento. Da un lato, ci sono coloro che concordano con Feltri e sostengono la necessità di una risposta decisa e diretta a tali comportamenti. Dall’altro lato, molti criticano la sua affermazione come irresponsabile e semplicistica, sostenendo che la violenza non può essere risolta con ulteriore violenza.
Molti i commenti di critica. Ad esempio Lucrezia che punta il dito contro la violenza nel suo complesso: “Certo, aggiungiamo violenza alla violenza e così secondo lei il ragazzo maturerà? Praticamente a pugni in faccia si diventa pacifici, ma per favore smettiamola e proviamo a indagare sul perché di queste devianze e aiutiamo i ragazzi che sono in difficoltà. La violenza non ha niente di educativo!“. Giorgio chiede direttamente a Feltri: “Ma lei preferisce prendere la medicina o prevenire la malattia?“
Danilo, invece, esprime la sua divergenza di opinione con il giornalista, ironizzando: “Mi piacerebbe vedere le sue reazioni qualora suo nipote tornasse da scuola malconcio perché giustamente lo avessero ‘pagato a dovere’ per le sue intemperanze. Comprendo e condivido l’irritazione, ma quando chiediamo soluzioni devono essere applicate a tutti senza eccezioni, per cui i primi ad accettarle sulla nostra pelle dobbiamo essere noi”.
Non mancano invece i sostenitori. Rosalia esprime il suo sostegno a Feltri: “Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno…si gira intorno al problema…si mettono scuse varie…ma il problema è l’educazione…che non si dà più e nemmeno l’esempio da parte dei genitori…lo psicologo se proprio ci dev’essere deve starci per i genitori che hanno dimenticato a dire no…con le dovute spiegazioni e rimproverare e punire come si deve, altro che poveri ragazzi…” e Silvia tiene la posizione: “D’accordo con Feltri! I ragazzi saranno pure fragili, ma sono aridi sentimentalmente, non sono responsabili, sono affettivi, sono convinti che tutto sia dovuto e non accettano rimproveri”. Giovanna commenta sorpresa: “Incredibile, devo dare ragione a Feltri!!!”.
Tiene banco anche la questione genitori. Albertina punta il dito sulla famiglia come causa di tutti i mali: “Secondo me basterebbe che i genitori educassero i figli”. Anche Gabriella concorda, rafforzando il concetto: “Sarebbe utile che i genitori tornassero a fare i genitori e che la scuola tornasse a essere una cosa seria” e Mara va oltre: “Offriamo sostegno ai ragazzi nelle scuole, ma bisognerebbe offrire in primis sostegno ai genitori…molte problematiche sorgono nel contesto familiare”.
Non mancano gli outsider. Ad esempio Laura, che probabilmente centra le intenzioni di Feltri e paragona direttamente le sue affermazioni a quelle di Trump: “Credo che quella di Feltri sia una provocazione un po’ sulla falsariga di Trump che invece era serio quando ha affermato che i docenti dovrebbero andare a scuola armati per rispondere al fuoco degli alunni che sparano non solo agli insegnanti ma anche ad altri studenti negli istituti pubblici statunitensi“.
Salvatore suggerisce direttamente: “Telecamere nelle classi e negli ospedali!”.
Biagio, invece, che cerca di inquadrare la problematica in una visione olistica e afferma:“I risultati della scuola azienda e dei docenti missionari…“. Vanna, infine, esclama sollevata: “Meno male ho lasciato la scuola ormai da diversi anni. Felicità!”
Insomma, il problema è ormai vostro!
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