Docente colpito in classe pensa al trasferimento: “Sto valutando l’ipotesi”. E sugli studenti: “Chi è colpevole vada ai lavori socialmente utili”

Di redazione

Fa ancora discutere il caso accaduto in un istituto scolastico di Bari. Un docente di diritto è stato colpito con una pistola a pallini in classe, suscitando un dibattito sull’espulsione dei responsabili. Tuttavia, il docente ora riconsidera l’opzione, suggerendo una sospensione con lavori socialmente utili come alternativa.

Il docente, colpito durante la lezione, aveva inizialmente chiesto l’espulsione sia per l’autore del gesto sia per chi ha portato l’arma in classe. Tuttavia, in una recente intervista a La Repubblica, ha manifestato una certa esitazione, suggerendo che una sospensione accompagnata da lavori socialmente utili potrebbe essere una soluzione adeguata. Questo cambio di opinione giunge alla vigilia del consiglio di classe straordinario convocato per deliberare sui provvedimenti da adottare nei confronti dei due ragazzi. La decisione assume un tono personale dato che il docente, su consiglio

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Docente colpito in classe pensa al trasferimento: “Sto valutando l’ipotesi”. E sugli studenti: “Chi è colpevole vada ai lavori socialmente utili”

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Fa ancora discutere il caso accaduto in un istituto scolastico di Bari. Un docente di diritto è stato colpito con una pistola a pallini in classe, suscitando un dibattito sull’espulsione dei responsabili. Tuttavia, il docente ora riconsidera l’opzione, suggerendo una sospensione con lavori socialmente utili come alternativa.

Il docente, colpito durante la lezione, aveva inizialmente chiesto l’espulsione sia per l’autore del gesto sia per chi ha portato l’arma in classe. Tuttavia, in una recente intervista a La Repubblica, ha manifestato una certa esitazione, suggerendo che una sospensione accompagnata da lavori socialmente utili potrebbe essere una soluzione adeguata. Questo cambio di opinione giunge alla vigilia del consiglio di classe straordinario convocato per deliberare sui provvedimenti da adottare nei confronti dei due ragazzi. La decisione assume un tono personale dato che il docente, su consiglio medico, ha preso una settimana di malattia a seguito dello shock, valutando anche la possibilità di trasferirsi in un altro istituto.
La preside dell’istituto, per ora, preferisce non commentare la situazione. L’espulsione, sebbene fosse la misura inizialmente richiesta, ora appare eccessiva a molti. L’opinione del docente non è vincolante, poiché la decisione finale spetta al consiglio di istituto, previa richiesta del consiglio di classe.
Un caso analogo si verificò con l’insegnante di Rovigo Maria Cristina Finatti, anch’essa colpita da pallini di gomma. Allora, il consiglio di classe optò per una sospensione di cinque giorni. Tuttavia, l’approccio leggero suscitò critiche, spingendo il ministro Giuseppe Valditara a proporre una legge per rivedere la valutazione del comportamento degli studenti. Il progetto di legge, approvato dal consiglio dei ministri a metà settembre, attende ora il vaglio del Parlamento.

Pubblicato in Cronaca

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Fa ancora discutere il caso accaduto in un istituto scolastico di Bari. Un docente di diritto è stato colpito con una pistola a pallini in classe, suscitando un dibattito sull’espulsione dei responsabili. Tuttavia, il docente ora riconsidera l’opzione, suggerendo una sospensione con lavori socialmente utili come alternativa.

Il docente, colpito durante la lezione, aveva inizialmente chiesto l’espulsione sia per l’autore del gesto sia per chi ha portato l’arma in classe. Tuttavia, in una recente intervista a La Repubblica, ha manifestato una certa esitazione, suggerendo che una sospensione accompagnata da lavori socialmente utili potrebbe essere una soluzione adeguata. Questo cambio di opinione giunge alla vigilia del consiglio di classe straordinario convocato per deliberare sui provvedimenti da adottare nei confronti dei due ragazzi. La decisione assume un tono personale dato che il docente, su consiglio medico, ha preso una settimana di malattia a seguito dello shock, valutando anche la possibilità di trasferirsi in un altro istituto.
La preside dell’istituto, per ora, preferisce non commentare la situazione. L’espulsione, sebbene fosse la misura inizialmente richiesta, ora appare eccessiva a molti. L’opinione del docente non è vincolante, poiché la decisione finale spetta al consiglio di istituto, previa richiesta del consiglio di classe.
Un caso analogo si verificò con l’insegnante di Rovigo Maria Cristina Finatti, anch’essa colpita da pallini di gomma. Allora, il consiglio di classe optò per una sospensione di cinque giorni. Tuttavia, l’approccio leggero suscitò critiche, spingendo il ministro Giuseppe Valditara a proporre una legge per rivedere la valutazione del comportamento degli studenti. Il progetto di legge, approvato dal consiglio dei ministri a metà settembre, attende ora il vaglio del Parlamento.

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