Rapporto Svimez 2023: italiani sempre meno istruiti. Annosi problemi relativi a servizi per l’infanzia e istruzione terziaria
Ieri, 5 dicembre, è stato presentato a Roma il nuovo “Rapporto Svimez 2023. L’economia e la società del Mezzogiorno“. Ci sono alcuni dati di grande interesse per il mondo della scuola soprattutto nella seconda parte del rapporto “società e cittadinanza”, al capitolo nove, “La filiera dell’istruzione”.
Secondo quanto emerso dai dati, la crescita dell’occupazione italiana nel post-Covid ha interessato i più istruiti: +1,8% tra il 2019 e il 2023 per effetto di un aumento degli occupati diplomati (+3,6%) e laureati (+8,3%) che ha più che compensato la flessione di quelli con al più la licenza media (–6,2%). Nel Mezzogiorno, la crescita è stata del 15,4% per gli occupati in possesso di un titolo di studio terziario (+203 mila occupati). In Italia, più del 75% dei laureati svolge un lavoro qualificato, una quota che scende al 29% per i diplomati. Ma la struttura produttiva nazionale ostacola l’assorbimento di
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