Alle ”climate stripes” si aggiunge la striscia più scura: 2023 anno record per il caldo
Una nuova striscia, ancora più scura, si accosta alla lunga teoria delle climate stripes, il cui colore sfuma dall’azzurro al rosso. È quasi marrone il segno dell’anno appena concluso: il 2023, il più caldo mai registrato. Rappresentazione impietosa dell’andamento delle temperature globali negli ultimi decenni, dalla fine del XIX secolo a oggi, le “strisce del clima” ci dicono, con un colpo d’occhio, come il Pianeta si sta riscaldando in maniera sempre più veloce e, a quanto pare, inesorabile.
In attesa delle cifre ufficiali dal sistema europeo Copernicus e dalla Noaa americana, il 2023 ha già da settimane l’etichetta di un annus horribilis, con un record che sbriciola quello precedente di due anni bollenti: il 2016 e il 2020. E che si avvicina sempre più agli 1,5 gradi sopra la media del periodo preindustriale (grafici 1 e 2), la prima soglia di contenimento del riscaldamento globale, destinata, secondo alcuni scienziati, a essere
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