Liceo Made in Italy e sperimentazione tecnico-professionali: secondo Barbacci (Cisl) scuole in affanno per tempi troppo stretti

Liceo Made in Italy e filiera tecnologico-professionale sono le due questioni che, in questo periodo, stanno tenendo con il fiato sospeso molti docenti e dirigenti scolastici e altrettante famiglie di studenti della scuola secondaria.
Il motivo è presto detto: entro pochi giorni prenderanno avvio le iscrizioni per il 2024/25 e i punti interrogativi sono ancora tanti.

A sottolineare l’incertezza della situazione è, fra gli altri, la segretaria di Cisl Scuola Ivana Barbacci che dichiara: “Non sono certo le condizioni migliori quelle che vedono le scuole, in questi giorni, valutare la possibilità di ampliare l’offerta formativa da proporre agli studenti e alle famiglie, aggiungendo nel proprio percorso di studi anche l’opzione del Liceo del Made in Italy. La valutazione di questa opportunità va fatta in tempi molto stretti, vi è incertezza sulla possibilità di mantenere gli indirizzi economico-sociali attualmente in essere: da qui la preoccupazione dei collegi dei

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