Stomp out bullying Ferragni: l’associazione antibullismo a cui dovevano andare i ricavi della sua bambola dice di non conoscerla
Chiara Ferragni nel 2021 durante la partecipazione ad un evento per il lancio di una sua linea make-up nel punto vendita Douglas a Bari
Il bullismo è una delle vere e proprie piaghe della scuola italiana e non. Nel 2019 l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, oggi incriminata per la questione del pandoro #PinkChristmas, ha messo in commercio una bambola dalle sue sembianze i cui ricavi, sarebbero dovuti andare a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit che combatte il bullismo.
Come riporta Open, i giornalisti del programma di Rete4 Zona Bianca hanno contattato su LinkedIn la ceo e fondatrice di Stomp out bullying, Ross Ellis, che, sollecitata sulla vicenda, avrebbe affermato di non sapere chi sia Chiara Ferragni e di “non aver ricevuto alcuna donazione”. Seccata, la donna ha chiesto di non essere più contattata in merito.
La situazione per l’influencer si complica. La Ferragni, adesso è indagata per truffa aggravata per il
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