Le classi differenziali e l’integrazione degli alunni con difficoltà: un po’ di storia
Integrazione scolastica degli alunni andicappati: questi erano i termini con cui si aprì il dibattito che a metà degli anni “60 incominciò a farsi sentire per permettere ai ragazzi con disabilità di entrare nella scuola di tutti, togliendoli cosi dalle classi speciali dove erano costretti.
L’idea inziale, come tutte le grandi problematiche sociali, economiche e politiche, veniva della Berkeley University il cui principio guida e di ricerca era quello di lottare contro tutte forme di emarginazione compresa dunque anche la possibilità di liberare i ragazzi con difficoltà dalle classi speciali, dove erano rinchiusi, in sintonia d’altra parte con quanto la legge Basaglia, entrata in vigore il 13 maggio 1978, sanciva e cioè la chiusura dei manicomi, segnando una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici.
Dunque l’integrazione degli alunni nelle classi comuni fu un tema che si accese anche in Italia dove fra l’altro fior di pedagogisti, studiosi dell’età evolutiva, compresi medici
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