A Davos si impone la crisi climatica: “Una minaccia esistenziale”

“Voglio che proviate il panico: perché la nostra casa sta bruciando”. Le parole di Greta Thunberg sono ormai entrate nella storia. Le pronunciò sedicenne, nel 2019, di fronte a una platea, più incuriosita che scossa, di leader economici e politici riuniti a Davos per il World Economic Forum. Cinque anni dopo l’élite economica e finanziaria del mondo sembra aver fatto suo il messaggio della giovanissima attivista svedese, all’epoca considerato provocatorio ed eversivo. Nonostante nell’edizione 2025 del Wef, in corso nella cittadina svizzera fino a venerdì, siano all’ordine del giorno i conflitti in Ucraina e Medioriente, il clima si è infatti imposto come tema di lungo periodo, come “minaccia esistenziale” per usare le parole di Andrea Illy, uno degli imprenditori italiani presenti a Davos.
Il vertice è iniziato con la presentazione del Global Risks Report 2024, in cui la crisi climatica occupa un ruolo cruciale. “I rischi ambientali”, si legge, “costituiranno
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