Concorso docenti sostegno, l’80% dei posti nella scuola secondaria è al Nord dove si specializza meno del 20% degli insegnanti: la denuncia Anief

posti di sostegno complessivi messi a bando per il concorso della scuola secondaria sono 5.203, di cui ben 4.242 nella secondaria di I grado (8 posti su 10) e soltanto 961 in quella di II grado. I numeri sono comprensivi dei posti aggiuntivi autorizzati dal DPCM del 15 dicembre scorso. La Lombardia fa il pieno con 2.141 posti complessivi, seguita dal Piemonte con 787, dal Veneto con 694, dal Lazio con 536, dalla Liguria con 233 e dall’Emilia R. con 221. Nelle regioni settentrionali sono dunque in palio 4.105 posti di sostegno, pari al 79% di tutti i posti di sostegno, mentre nelle regioni del Mezzogiorno (Sud e Isole) sono disponibili soltanto 399 posti, pari al 7,7%. Alla luce di questi dati il sindacato Anief fa notare come le modalità di reclutamento sul sostegno scolastico siano approssimative.

Anief: “Pendolarismo dei prof di sostegno aggravato dai vincoli alla mobilità”

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sul sostegno scolastico continua a prevelare una logica che non premia il fabbisogno ma altri parametri: come si fa a proporre un concorso per 5.203 posti per la scuola secondaria, di cui l’80% al Nord dove però si specializza meno del 20% degli insegnanti? Sappiamo anche, è noto, che tutto questo accade per la mancata offerta formativa degli atenei con vincoli quinquennali per la mobilità dopo l’immissione in ruolo che ogni anno lasciano scoperti più della metà dei posti autorizzati per le immissioni in ruolo. È la conferma che l’amministrazione incentiva anziché combattere il pendolarismo dei docenti. E continuiamo ad andare avanti così, come se nulla fosse?”. “Per l’ennesima volta – ricorda anche Pacifico – siamo costretti ad impugnare il numero programmato imposto dal Ministero dell’Università e della Ricerca e a chiedere l’accesso in soprannumero dei precari non specializzati con frequenza telematica dei corsi relativi alla didattica, oltre che la trasformazione dei posti in deroga, vacanti a tutti gli effetti ma con scadenza 30 giugno, in posti da collocare in organico di diritto quindi utili per le immissioni in ruolo e per i trasferimenti del personale di ruolo”.

Anief, a questo proposito, ha chiesto anche modifiche al decreto Milleproroghe. Il sindacalista ha inoltre aggiunto: “La vera continuità didattica, anche sul sostegno, passa nell’utilizzare a pieno l’organico di diritto e nell’assumere su tutti i posti vacanti e disponibili. Non di certo dai vincoli alla mobilità. Non è accettabile che la metà degli insegnanti di sostegno debba oggi ancora essere precario e non si dia l’opportunità di specializzarsi. Inoltre, Anief ha riavviato l’iniziativa gratuita ‘Non un’ora di meno’, attraverso la quale le famiglie degli alunni, ma anche gli stessi docenti e tutti gli operatori scolastici, hanno la possibilità di fare attivare tutti i posti richiesti dalle scuole agli Uffici scolastici”.

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