Hoooly, il cestino intelligente che riconosce e differenzia rifiuti

“Abbiamo inventato un cestino intelligente che tramite intelligenza artificiale riconosce e smista i rifiuti in automatico, avvisa quando è pieno, protegge l’ambiente, educa il cittadino alla raccolta differenziata e crea statistiche puntuali sullo smaltimento“. Nicholas Zeoli, 25 anni, CEO & Founder della startup Ganiga, sorride soddisfatto mentre parla di Hoooly, il cestino smart che è venuto a presentare al Consumer Electronics Show di Las Vegas, la più grande e importante fiera dell’elettronica al mondo. Ganiga, infatti, è tra le 50 startup italiane che l’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’Internazionalizzazione delle imprese italiane, ha portato alla kermesse per rappresentare l’innovazione nel nostro Paese.

Lo spazio dedicato alle startup italiane si chiama Eureka Park. Intorno, è tutto un brulicare di persone venute a scoprire le circa 1400 aziende innovative provenienti da tutto il mondo stipate negli enormi spazi del Casinò The Venetian, una delle molte aree espositive occupate ogni anno a

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Ces, 50 startup italiane con Ice e Area Science Park

Un palcoscenico prestigioso per conquistare i mercati internazionali, ma anche l’occasione per mettersi alla prova e validare la propria idea imprenditoriale. L’ente nazionale di ricerca Area Science Park è tornato così anche nel 2024 al Ces di Las Vegas – la fiera dell’industria tecnologica più grande e importante al mondo che si terrà dal 9 al 12 gennaio – accompagnando le 50 startup italiane riunite nel padiglione organizzato da Agenzia Ice, all’interno dell’Eureka Park, l’area espositiva del Ces dedicata all’innovazione ‘dal basso’.

“Area Science Park è attiva da anni nel supporto all’internazionalizzazione delle imprese innovative italiane, ma l’evoluzione degli ultimi anni è importante” spiega Fabrizio Rovatti, dirigente tecnologo di Area Science Park. “Il nostro ente – aggiunge – è per definizione una realtà che crea sinergie tra la ricerca tecnologica e i mercati, il che significa, soprattutto per quanto riguarda il deep tech, anche affacciarsi all’estero”. “Portare delle startup technology-based in contesti come il Ces significa permettere loro non solo di entrare in contatto con potenziali partner industriali e centri di ricerca tra i più importanti sulla scena mondiale, ma anche avere un feedback concreto e diretto dal mercato, avendo la possibilità di confrontarsi con altre aziende e startup attive negli stessi settori. In questi contesti oggi non si va più solo a caccia di investimenti, ma per costruire partnership e progetti di ricerca e co-innovazione” sottolinea inoltre Rovatti. E anche quest’anno, come nelle scorse partecipazioni (la prima nel 2018) Area Science Park ha organizzato un’academy dedicata alle startup del padiglione che, attraverso una serie di incontri formativi con esperti del settore, hanno potuto prepararsi al meglio per l’esperienza a Las Vegas: dalle indicazioni su come creare il pitch perfetto, alla formazione su come approcciare partner tecnologici e industriali e i media presenti alla fiera, con l’obiettivo di massimizzare le opportunità di business e visibilità.Al Ces l’ente è inoltre protagonista di uno dei panel tematici – sulla deep tech innovation – che si tengono nell’arena allestita all’interno del padiglione, in cui si alternano incontri di approfondimento con stakeholder nazionali e internazionali del mondo dell’innovazione, pitch da parte delle startup italiane e presentazioni di alcune delle aziende innovative più interessanti presenti nei padiglioni degli altri paesi presenti in Eureka Park.L’ente di ricerca ricorda infine che la missione di Area Science Park al Ces di Las Vegas rientra in una strategia di supporto alle imprese innovative high-tech che tiene insieme il consolidamento di un ecosistema nazionale di open innovation e l’attività di generazione di opportunità di ricerca e di business a livello internazionale, in particolare quello americano.

I docenti dedicano “Mon Amour” alla preside: “Ho visto lei, che chiama lui, poi chiama lei, poi chiama me”

Di redazione

La popolarità della canzone “Mon Amour” di Annalisa ha superato i confini delle piattaforme musicali digitali e dei social network per infiltrarsi nelle aule di una scuola. La I.C. Massari Galilei di Bari ha adottato un originale modo di chiudere l’ultimo collegio docenti, realizzando un inaspettato successo virale.

In questo contesto, non sono mancate innovazioni e adattamenti. Il gruppo di docenti dell’I.C. Massari Galilei ha riadattato il testo della canzone, mettendoci tutto il loro entusiasmo e spirito collaborativo. E il risultato? Un video musicale carico di simpatia e umorismo che sta facendo il giro del web.
Pubblicato sulla pagina Facebook della scuola, il video mostra i docenti cantare con passione il testo riadattato di “Mon Amour”. Ma l’elemento più sorprendente è forse il destinatario della serenata: la dirigente scolastica Alba Decataldo.
Decataldo è diventata l’ispirazione per questo esilarante adattamento di “Mon Amour”, dimostrando che la musica può essere uno strumento di unione e di allegria, anche in un contesto normalmente serio e riservato come quello di un collegio docenti.
La sua reazione, seppur non inclusa nel video, è facilmente immaginabile: sorpresa e divertita dall’imprevisto omaggio.

Il testo della canzone riadattata
Quindi riposiamo, oppure no, oppure no?Stanchi noi professor, io crollerò.Oggi è il nostro ultimo collegio, io ci sto, prima o poi finirò…E domani non lavoro quindi
Uh, ce ne stiamo distesiAh, sui progetti già spesiUh, colazione alle 10Ah, con gli esami di ieri…
Sì, ma io il riposo me lo immaginoDovrei, non dovrei dirti che…Ho visto lei che chiama luiPoi chiama lei, poi chiama meDirigente tu non chiamarci piùSe no facciam la strage staseraFino a settembre giuri sia seria,
non convochi lui e neanche me
Ho visto lei che chiama luiPoi chiama lei, poi chiama meDirigente tu non chiamarci piùDisperata sono guerrieraPer Lei potrei finire in galeraEhi! Alba… Cambia idea!
Lei (na-na-na, na-na-na-na)Lei (na-na-na-na)Lei (na-na-na-na-na-na-na)
Lei, un dirigente tecnicoPer noi su Argo c’è l’arsenicoIo le dò na “sola” come minimoIo non torno, non rispondo, non ci sto!E domani non lavoro quindiUh, stiamo al mare distesiAh, le mie ferie già preseUh, coi verbali completiAh, gli scrutini li feci
Si ma io il riposo me lo immaginoDovrei, non dovrei dirti cheHo visto lei che chiama luiChe chiama lei poi chiama meDirigente tu non chiamarci piùSe no facciam la strage staseraFino a settembre giuri sia seria, Non convochi lui e neanche me
Ho visto lei che chiama luiPoi chiama lei poi chiama meDirigente tu non chiamarci piùDisperata sono guerrieraPer Lei potrei finire in galeraEhi, Alba… Cambia idea!Lei (na-na-na, na-na-na-na)Lei (na-na-na-na)

Pubblicato in Cronaca

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