Cattedra inclusiva: Cui prodest?

Ho letto con molto interesse la proposta di legge “Introduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado”, presentata nella giornata di ieri a Roma da un gruppo di esperti guidati dal Prof. Dario Ianes, che è stata da loro definita una “proposta dirompente”, in quanto tutti i docenti dovrebbero occuparsi della propria classe, impegnandosi in modo polivalente con gli alunni sia con le attività curricolari sia con quelle di sostegno.

Innanzitutto, a proposito dell’eventuale attivazione della “cattedra inclusiva”, pur apprezzando il tentativo dei promotori di superare con essa i malintesi e le “deleghe” al solo docente specializzato dell’inclusione scolastica e di garantire un’effettiva contitolarità tra tutti i docenti curricolari e per il sostegno, quale esperto con disabilità  d’inclusione, devo tuttavia evidenziare che noi riteniamo sbagliata tale PdL, in quanto in conflitto con la legislazione “inclusiva” del nostro Paese, a partire dalla 517 del 1977 e dalla legge

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