La crisi del clima mette a rischio le lingue più fragili

Si sono lavati, hanno fatto colazione, infilato il vestito migliore. La mattina del quindici giugno è stata una data importante nell’esistenza di “Zio” Paul Kabai e “Zio” Pabai Pabai, due abitanti delle isole dello stretto di Torres, a nord dell’Australia. L’avvocato li aspettava di fronte al tribunale di Sydney, dove di lì a poco si sarebbe tenuta la prima udienza della causa in cui i due accusano il governo di Canberra di inazione sul clima. La denuncia risale al 2021, ma il caso è arrivato in aula solo due anni dopo. Le zone più basse del gruppo di 274 isole, sostengono, potrebbero finire completamente sott’acqua a causa dell’innalzamento dei mari, che lì segna 6 centimetri ogni decennio, il doppio della media globale. Una condanna all’esodo forzato entro il 2050; ma, secondo i meno ottimisti, sarà necessario andarsene nel 2029.
“Con buona parte della comunità di poco più di 4mila persone costretta
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