Per una vera inclusione, riconosciamo gli assistenti e i tiflologi
Per quanto condivisibile, il contributo di Claudio Berretta, pubblicato la settimana scorsa nell’ambito del presente ”spazio di approfondimento”, mi trova in parte in disaccordo in quanto, da esperto con disabilità d’inclusione, dopo la lettura del recente Rapporto annuale Istat sull’inclusione scolastica, devo dire che se non è certo un’”utopia”, per gli alunni disabili, l’inclusione nella scuola di tutti rappresenta ancora quantomeno una “fatica di Sisifo”.
Dai predetti dati Istat, infatti, possiamo ricavare informazioni preziose e molto utili per fare una “fotografia” dell’attuale stato di salute del modello italiano d’inclusione scolastica che, ahimè, presenta diversi significativi punti di criticità.
Nell’a.s. 2022-23 sono stati circa 338mila gli alunni con disabilità, pari al 4,1% del totale degli iscritti, con un aumento del 7% rispetto all’anno 2021-22.
In particolare, nello scorso a.s. si sono contati 337.711 alunni con disabilità nelle scuole italiane e, più nel dettaglio, nella scuola dell’infanzia 37.182, nella scuola primaria 128.070, nella scuola