Il ventaglio dei sinonimi: gli aggettivi

“Il compito è difficile, cosi’ come era difficile rispondere alle domande e ho trovato difficile anche la lettura…”

Invece di usare l’aggettivo“difficile” con quali sinonimi possiamo sostituirlo?

Il ventaglio dei sinonimi nasce proprio per spingere i bambini ad usare aggettivi diversi, ma con lo stesso significato.

A volte trovare sinonimi per alcuni dei aggettivi più comuni non è facile e così i racconti si trasformano in un lungo elenco di buono, bello, felice, difficile, brutto…

Per aiutare i miei bambini ad utilizzare dei sinonimi ho creato quindi questo libretto che si apre a ventaglio e che si può portare sempre con sé.

Si puo’ usare il libretto mentre si scrivono temi o riassunti o quando si deve raccontare delle storie.

Lo trovo molto utile e, man mano che si utilizzano, i sinonimi vengono memorizzati e risulta più facile richiamarli alla mente in caso di bisogno.

Un consiglio:

Visto che l’uso di determinati sinonimi dipende dal contesto, sarebbe meglio prima di utilizzare in autonomia il libretto che i bambini abbiamo la possibilità di esercitasi per capire il significato dei vari vocaboli e in quali contesti poterli usare in modo appropriato.

Potete fare questo semplicemente usando il libretto insieme a loro formando delle frasi contenenti i vari vocaboli.

Costruire il libretto è facilissimo:

ritagliate le pagine, fate un foro in basso e unitele tra loro usando un fermacampione.


Trovate il libretto da stampare qui


Altre idee prese in rete:


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Post di Paola Misesti

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Diciassette artisti e un ventaglio

Non mi ero mai imbattuta in nulla di simile. E per questo mi ero ripromessa di raccontarlo qui sul blog.
È un oggetto esposto al Museo Nazionale per l’arte, l’architettura e il Design di Oslo, assieme a migliaia di altri manufatti altrettanto affascinanti. Ma questo meritava un piccolo approfondimento, quanto meno per la sua originalità.
Sto parlando di un ventaglio dipinto. Non uno di quelli di stoffa, pensati per stare in mano a una signora: quello che ho visto è tutto in legno ed è formato da 17 dipinti autonomi realizzati da quindici pittori e due pittrici norvegesi, tutti allievi di Knud Bergslien.

Quest’opera collettiva è stata pensata proprio per essere donata all’anziano maestro, direttore di una rinomata scuola di pittura dal 1870 al 1900 (frequentata, tra gli altri, anche da Edvard Munch), in occasione dell’anniversario del 1898.

Ciascun artista ha dipinto una stecca a olio con un paesaggio, un ritratto o una scena di vita rurale. L’effetto è molto vario, sia per le tinte utilizzate che per i soggetti. Tuttavia l’insieme è unificato dall’elemento centrale di snodo, un pavone con la coda aperta.

Trovo molto interessante che anche l’orientamento della propria immagine sia stato scelto liberamente dai pittori: qualcuno ha deciso di tenere conto della posizione della propria stecca nel ventaglio aperto e ha orientato di conseguenza la scena (come nei primi quattro paesaggi da sinistra) mentre altri hanno scelto di usare come orizzonte della veduta, l’asse longitudinale della stecca. Altri ancora hanno dipinto ponendo la stecca in verticale, specialmente per le figure umane.
Vediamo rapidamente i vari elementi partendo da sinistra. L’elenco ordinato degli autori è leggibile nella didascalia del museo.

La prima, dunque, è di Otto Sinding. Si tratta di una marina con montagne innevate sullo sfondo, probabilmente un fiordo norvegese.

La scelta non meraviglia visto che Sinding era specializzato in paesaggi costieri, specialmente delle isole Lofoten.

È un paesaggista anche il secondo autore, Amaldus Nielsen. Il suo stile però è più lirico e ricorda il linguaggio dei pittori romantici tedeschi.

Il terzo pittore, Christian Skredsvig, ha scelto invece una scena più pittoresca: un laghetto con due mucche che si abbeverano, il prato e i riflessi delle nuvole sull’acqua. D’altra parte questo è il suo soggetto preferito, come si evince dalla sua produzione.

La stecca successiva è del ben più noto Christian Krogh, pittore cosmopolita dedito alla rappresentazione dei ceti sociali più bassi e di scene di vita quotidiana che influenzerà anche l’arte di Munch. Naturalmente il suo contributo è una figura umana e in particolare un pescatore.

Gustav Lærum è l’autore della quinta stecca. Lui era prevalentemente un illustratore, ma in questo caso ha dipinto a olio un piccolo ritratto, probabilmente la figura di Axel Heiberg, diplomatico norvegese e munifico mecenate delle arti e delle scienze.

La sesta stecca è stata dipinta da Gerhard Munthe con una scena di vita rurale, un tema frequente nella produzione di questo pittore e illustratore.

L’autore della settima stecca è Hans Gude, pittore paesaggista che, per l’orizzonte marino della sua scena, sceglie di riferirsi alla posizione del ventaglio aperto. Bella la scelta di far inclinare il veliero per via del vento nel senso della stecca.

Con Hans Heyerdahl si torna alla figura umana. Non ci è dato sapere chi sia il giovane ritratto nella sua stecca, ma potrebbe essere un autoritratto vista la somiglianza del taglio degli occhi con altri autoritratti del pittore.

La stecca seguente, la nona del ventaglio, è opera di Carl Fredrik Sundt-Hansen. Come nell’opera di Munthe anche qui c’è una scena di genere: una ragazzina in abiti tradizionali appoggiata al fianco di una casa di legno. L’autore è ricordato proprio per questo genere detto “nazionalista-romantico”, con cui ha raccontato la vita del popolo.

La decima stecca, dipinta da Fredrik Kolstø, è un omaggio al destinatario del ventaglio: il ritratto di Knud Bergslien, dal caratteristico baffone bianco. L’autore è un pittore realista che si è occupato prevalentemente di ritratti e paesaggi.

Anche la stecca successiva contiene un ritratto. Stavolta si tratta dell’esploratore e scienziato Fridtjof Nansen (premio Nobel per la pace nel 1922), dipinto da Jacob Bratland. Nansen era già famoso per essere stato il primo uomo ad attraversare la Groenlandia con gli sci nel 1888-1889. Nel 1893 tentò di raggiungere il Polo nord con una nave da lui attrezzata e poi con il kayak e infine a piedi, ma dovette fermarsi alla latitudine di  86°14′ (comunque mai raggiunta prima da nessun’altro). Riuscirà a tornare in patria solo nel 1896 grazie a una spedizione britannica incrociata nella “Terra di Francesco Giuseppe”. 

Il simpatico cagnolone dipinto nella dodicesima stecca è opera di Karl Uchermann, un pittore noto proprio per i suoi dipinti di animali e in particolare di cani.

L’uomo ritratto nella tredicesima stecca è Frederik Hjalmar Johansen, esploratore e compagno d’avventura di Nansen nel tentativo di conquista del Polo Nord. L’autore invece è Severin Segelcke, artista (ma anche ufficiale dell’esercito) noto soprattutto per le illustrazioni di libri di viaggio.

Axel Ender, autore della quattordicesima stecca, ha preferito invece una scena di vita rurale con la raffigurazione di una donna in abiti tradizionali davanti a una casetta con il tetto coperto d’erba. Questo è perfettamente in linea con la sua produzione, incentrata sulla vita del popolo, specialmente d’inverno.

La stecca successiva raffigura ancora un altro esploratore. In questo caso si tratta di Eivind Astrup, ricordato per aver più volte attraversato e mappato la Groenlandia. Il dipinto è stato realizzato dalla celebre e talentuosa ritrattista Asta Nørregaard.

La stecca successiva, la sedicesima, è un paesaggio malinconico con una donna in primo piano, opera di Eilif Peterssen. Stavolta l’orientamento è quello del bordo sinistro della stecca, un formato senz’altro più adatto a un’ampia veduta. Il soggetto è ripreso, pressoché identico, da un suo quadro di due anni prima (il terzo della sequenza).

Il ventaglio si conclude con la stecca dipinta dalla pittrice Elisabeth Sinding (cugina di Otto Sinding, l’autore della prima stecca) che raffigura una slitta trainata da cavalli, uno dei suoi soggetti preferiti. Questa è, a mio parere, una delle opere più belle del ventaglio per l’audace composizione in prospettiva – per altro coerente col formato trapezoidale – e per le delicate scelte cromatiche.Non bisogna dimenticare che l’area dipinta in ogni stecca  è lunga circa 25 cm e larga, nella sua parte più ampia, solo 7.

A questo punto si apre un piccolo mistero: contando le stecche si arriva a diciassette, più una stecca nera che copre il ventaglio quando è chiuso. Eppure, sia nella didascalia affissa accanto all’opera nella sala, sia sul sito del museo, vengono elencati diciotto artisti. Ma, escludendo che l’ultimo dell’elenco, cioè Thorolf Holmboe, possa aver dipinto di nero la sua stecca, che fine ha fatto il suo contributo? Forse era previsto ma non è stato realizzato? Forse è andato perduto? Di certo scriverò al museo per avere maggiori chiarimenti.
Ad ogni modo, che abbia diciassette o diciotto stecche, questo ventaglio rimane un oggetto straordinario come tutte le opere collettive: manufatti che mettono assieme, in modo armonioso, tanti mondi artistici individuali. È un prodotto che nel mondo della scuola avrebbe una forte valenza educativa: realizzare un ventaglio di gruppo, scegliendo ognuno liberamente il proprio tema e il proprio stile, significa imparare a mantenere la propria autonomia senza omologazioni ma, allo stesso tempo, partecipare a progetto unitario il cui valore complessivo è maggiore della somma delle singole parti.
Di questi ventagli collettivi ne ho trovati in rete solo pochi altri esempi di fattura tedesca o polacca, di fine Ottocento o inizio Novecento.

Il più appariscente è questo con venti stecche dipinte, di gusto vagamente simbolista. Tra le firme ne spicca una piuttosto nota: Franz von Stuck, autore della terza immagine.

Io, intanto, ho già pensato a come riciclare gli stecchini di legno del gelato… se solo avessi più tempo!

I sinonimi: Schede Didattiche Semplificate

Nell’ambito dell’insegnamento della lingua italiana nella scuola primaria, l’apprendimento dei sinonimi riveste un ruolo fondamentale. I sinonimi sono parole che hanno lo stesso significato o significati simili, e comprendere il loro utilizzo è cruciale per arricchire il vocabolario e migliorare la precisione espressiva degli studenti. Le schede didattiche rappresentano strumenti efficaci per facilitare l’apprendimento dei sinonimi in modo semplice e divertente. In questo articolo, esploreremo approfonditamente l’importanza dei sinonimi nella formazione linguistica dei bambini della scuola primaria e forniremo una serie di schede didattiche semplificate, pensate per rendere l’insegnamento e l’apprendimento di questa importante tematica ancora più accessibile e coinvolgente.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF “I sinonimi: Schede Didattiche Semplificate, Italiano per la Scuola Primaria“.
Indice

Perché i sinonimi sono importanti?
L’apprendimento dei sinonimi offre numerosi vantaggi agli studenti della scuola primaria. Innanzitutto, aiuta a arricchire il vocabolario, consentendo loro di esprimersi in modo più preciso ed efficace. In secondo luogo, comprendere i sinonimi favorisce la comprensione del contesto in cui le parole sono utilizzate, migliorando le capacità di lettura e comprensione del testo. Inoltre, l’uso consapevole dei sinonimi stimola la creatività e l’immaginazione dei bambini, incoraggiandoli a trovare modi diversi per esprimere concetti simili.
Come insegnare i sinonimi nella Scuola Primaria

Definizione dei sinonimi: Inizia spiegando agli studenti cosa sono i sinonimi e perché sono importanti. Utilizza esempi semplici e chiari per illustrare il concetto.
Attività di identificazione: Proponi attività in cui gli studenti devono individuare sinonimi all’interno di frasi o brani brevi. Puoi utilizzare giochi di associazione o cruciverba per rendere l’apprendimento più interattivo e divertente.
Creazione di elenchi: Incoraggia gli studenti a compilare elenchi di sinonimi per parole comuni. Questo esercizio li aiuterà a familiarizzare con una varietà di parole e a comprendere le sottili differenze di significato tra esse.
Utilizzo dei sinonimi in contesti: Fornisci agli studenti opportunità per utilizzare i sinonimi in contesti reali, come la scrittura di racconti o la composizione di poesie. Questo li aiuterà a interiorizzare i nuovi vocaboli e a sperimentare con il loro utilizzo creativo.

Schede Didattiche Semplificate
Per facilitare l’apprendimento dei sinonimi, ecco alcune schede didattiche semplificate che puoi utilizzare in classe:

Associazione di Immagini: Fornisci agli studenti una serie di immagini e chiedi loro di trovare sinonimi per i nomi degli oggetti rappresentati.
Gioco dei Sinonimi: Crea un gioco da tavolo in cui gli studenti devono avanzare rispondendo correttamente a domande riguardanti i sinonimi. Puoi aggiungere carte bonus per rendere il gioco più divertente e competitivo.
Sintesi di Storie: Fornisci agli studenti brevi storie o brani e chiedi loro di sostituire alcune parole con sinonimi senza modificare il significato complessivo del testo.
Attività di Scrittura Creativa: Incoraggia gli studenti a scrivere brevi racconti o poesie utilizzando un certo numero di sinonimi dati. Questo esercizio li aiuterà a comprendere meglio il significato e l’utilizzo dei sinonimi in contesti diversi.

Conclusioni
In conclusione, l’insegnamento dei sinonimi nella scuola primaria rappresenta un passo importante nell’arricchimento del vocabolario e nel potenziamento delle capacità linguistiche degli studenti. Le schede didattiche semplificate sono strumenti preziosi per rendere questo processo educativo più efficace e coinvolgente. Utilizzando una varietà di attività e approcci, gli insegnanti possono aiutare gli studenti a padroneggiare i sinonimi in modo divertente e stimolante, preparandoli così a comunicare in modo più efficace e preciso in futuro.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF “I sinonimi: Schede Didattiche Semplificate, Italiano per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti su ‘I sinonimi’: Italiano per la Scuola Primaria

Che cosa sono i sinonimi?
I sinonimi sono parole che hanno lo stesso significato o significati simili. In altre parole, sono parole che possono essere utilizzate in modo intercambiabile in un determinato contesto senza alterare il significato della frase.

Perché è importante insegnare i sinonimi nella scuola primaria?
Insegnare i sinonimi ai bambini della scuola primaria è importante perché aiuta a arricchire il loro vocabolario, migliorando così la loro capacità di comunicare in modo efficace e preciso. Inoltre, comprendere i sinonimi favorisce una migliore comprensione del testo e stimola la creatività linguistica dei bambini.

A quale età è opportuno iniziare a insegnare i sinonimi?
È consigliabile iniziare a introdurre i concetti di sinonimi già dalla scuola primaria, quando i bambini stanno ancora costruendo le basi del loro vocabolario e delle loro competenze linguistiche. Tuttavia, il metodo di insegnamento e il livello di complessità dovrebbero essere adattati all’età e alle capacità degli studenti.

Come posso insegnare i sinonimi in modo efficace?
Per insegnare i sinonimi in modo efficace, è consigliabile utilizzare una varietà di strategie didattiche, tra cui attività interattive, giochi, e esercizi di scrittura creativa. È importante rendere l’apprendimento dei sinonimi coinvolgente e divertente per mantenere l’interesse degli studenti alto.

Quali sono alcuni esempi di sinonimi comuni per la scuola primaria?
Alcuni esempi di sinonimi comuni per la scuola primaria includono: “bello” e “splendido”, “grande” e “enorme”, “felice” e “contento”. È utile fornire agli studenti esempi concreti e familiari per facilitare la comprensione dei concetti di sinonimia.

Come posso valutare l’apprendimento dei sinonimi?
È possibile valutare l’apprendimento dei sinonimi attraverso esercizi di identificazione, di associazione, e di utilizzo dei sinonimi in contesti reali. I quiz, le attività di scrittura, e le prove di comprensione del testo sono tutti strumenti utili per valutare la padronanza dei sinonimi da parte degli studenti.

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