Giudizio Universale, inammissibile la causa contro l’inazione dello Stato sulla crisi climatica
Dopo due anni e mezzo di udienze, faldoni ricchi di documenti e appuntamenti in tribunale, si conclude con una sorta di nulla di fatto la prima causa allo Stato, chiamata “Giudizio Universale”, avanzata da A Sud e diversi cittadini contro l’inadempienza dello Stato nel perseguire gli obiettivi climatici e di abbassamento delle emissioni. La causa è infatti stata giudicata come “inammissibile” per difetto di giurisdizione. Nel giugno 2022, guidati dalla associazione A Sud, 203 ricorrenti fra cittadini e gruppi di attivistio climatici avevano partecipato alla prima udienza contro lo Stato nel tentativo di ottenere una risposta, da parte dei tribunali, all’inazione nell’affrontare per esempio con politiche di decarbonizzazione l’avanzata del surriscaldamento globale e i suoi effetti. Una vera e propria “climate litigation” fra le oltre 2500 cause che in tutto il mondo provano ad invertire la rotta del surriscaldamento utilizzando strumenti legali tali da spingere i governi a una reazione.
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