Starship di SpaceX compie il volo più lontano di sempre, poi si perde al rientro

Ha volato per 50 minuti, poi la perdita di segnale e della nave durante il rientro in atmosfera, al quale non è sopravvissuta. Prima però, è stato un susseguirsi di ovazioni da Starbase, la base spaziale di Boca Chica di SpaceX. Starship è decollata dalla costa del Texas in testa al razzo più potente mai costruito, e ha raggiunto lo spazio e la velocità orbitale, un primo traguardo mai raggiunto nei due test precedenti. Poi più nulla, quando si trovava a 65 chilometri di quota. Doveva precipitare nell’oceano Indiano circa 15 minuti dopo. Ma per gli ingegneri di SpaceX ed Elon Musk è stato comunque un successo da cui apprendere per apportare modifiche e ritentare il prima possibile un nuovo lancio.

Il decollo alle 14:30 in Italia. Poi inizia a precipitare nel tentativo di un ammaraggio 

Due minuti e 40 secondi dopo il decollo, attorno alle 14.30 ora italiana, l’astronave

Continua la lettura su: https://www.repubblica.it/tecnologia/2024/03/14/news/starship_spacex_lancio-422312085/?rss Autore del post: La Repubblica Fonte: https://www.repubblica.it

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Starship pronto al lancio per il 14 marzo?

SpaceX ha fatto sapere che il prossimo lancio del razzo Starship dovrebbe avvenire il 14 marzo, a condizione di ottenere per quella data il rilascio dei permessi da parte della Federal Aviation Administration (FAA). Quest’ultima, infatti, sta ancora vagliando i dati delle esplosioni avvenute con il lancio di Starship-2, ma sembrerebbe che entro il 14 marzo i permessi per il terzo volo verranno rilasciati. L’ora di lancio non è ancora stata ufficializzata, ma incrociando varie informazioni ufficiose si può ipotizzare che la partenza dovrebbe avvenire attorno alle 14:00 ora italiana.  

Gli obiettivi di questo lancio, che è il terzo della serie, sono molto più complessi rispetto ai precedenti. Il primo lancio infatti, avvenuto il 20 aprile del 2023 aveva come obiettivo minimo quello di far partire il razzo dalla rampa di lancio, mentre il secondo, avvenuto lo scorso 18 novembre 2023, aveva come traguardo quello di realizzare la separazione della navetta vera e propria dallo stadio principale, chiamato comunemente “booster”. In entrambi i casi gli obiettivi sono stati raggiunti.
Alcune delle prove in programma. Con la prossima prova SpaceX alza l’asticella e si pone di realizzare varie operazioni, parecchio complesse. Innanzitutto, dopo 12 minuti dal lancio, si vuole tentare l’apertura del portello di carico di Starship, da dove in futuro, usciranno i satelliti per la loro messa in orbita terrestre.
A 24 minuti dal lancio ci sarà un altro importante test, valido soprattutto invista delle le missioni lunari Artrmis in cui sarà impegnato in futuro: il trasferimento di propellenti nello spazio. Starship infatti, in occasione dei futuri voli lunari, dovrà caricare metano in orbita terrestre, metano precedentemente portato lassù da varie astronavi-cisterna.
Durante la prossima missione Starship 28 dovrà scambiare parte del metano e dell’ossigeno tra i serbatoi principali e i piccoli serbatoi posti in cima. Questa operazione avverrà a portellone aperto e una volta conclusasi, il portellone stesso verrà chiuso.

Un terzo importante esperimento avverrà a circa 40 minuti dal decollo: in quel momento, infatti, saranno accesi i motori Raptor, che non sono mai stati sperimentati nello spazio. Questi motori verranno accesi anche sulla Luna quando, nelle future missioni, la navetta ripartirà dalla superficie del satellite. 
Il gran finale. Infine vi sarà l’ammaraggio nella navetta, a circa un’ora dalla partenza. È previsto nell’Oceano Indiano (durante le precedenti la navetta sarebbe dovuta ammarare vicino alle Isole Hawaii, se non fosse esplosa prima), compiendo così solo un volo suborbitale.

Il booster invece, tornerà in mare con un volo controllato (come fanno adesso i booster del Falcon 9), ma una volta raggiunto l’oceano il suo destino è in fondo al mare. 

Starship-3, un volo quasi perfetto

Un volo, quello di Starship-3, che doveva raggiungere almeno il 90% dei suoi obiettivi, altrimenti la preparazione di questa astronave necessaria per riportare l’uomo sulla Luna si sarebbe dilatata troppo nei tempi. E dunque c’era molta apprensione prima del lancio. Un lancio che si è fatto attendere molto. Starship-3 infatti, sarebbe dovuta partire alle 13:00 ora italiana dalla rampa di lancio di Starbase a Boca Chica in Texas, ma attorno alle 12:30 SpaceX ha fatto sapere che il lancio era ritardato di mezz’ora. Poi il ritardo è diventato di un’ora. Per fortuna si è venuto a sapere che non vi erano problemi tecnici, ma il ritardo era dovuto a delle imbarcazioni che erano finite nell’area di mare che per precauzione deve essere completamente libera. E così si è arrivati alle 14:30.

Il ritorno del booster. A quel punto Starship, la più potente e con i suoi 112 metri d’altezza la più alta astronave mai costruita dall’uomo, si è innalzata verso il cielo. Tutti e 33 i motori si sono accesi (nei lanci precedenti alcuni si erano spenti appena lasciata la rampa di lancio o non si erano accesi del tutto) e come da programma dopo 2 minuti e 45 secondi si sono accesi i motori dell’astronave vera e propria, la quale si è separata dal booster (il primo stadio) per iniziare il suo viaggio verso lo spazio. Il primo stadio ha iniziato una discesa, che sarebbe dovuta essere dolce, verso l’oceano. Non si sarebbe recuperato, ma SpaceX sperava di vederlo “ammarare” quasi a velocità zero. Ed invece non tutti i motori si sono accesi per frenare il booster e così è arrivato ad una velocità di circa 1. chilometri all’ora disintegrandosi sulla superficie del mare.

Gli esperimenti di Starship. La “nave” invece, ha proseguito il suo compito fino a raggiungere una quota di 230 chilometri. Lì ha sperimentato l’apertura del portellone del vano, da dove un giorno verranno fatti uscire i satelliti in orbita terrestre, e ha realizzato un importante esperimento: quello di travasare del combustibile da un serbatoio a un altro. Un prova necessaria quando Starship dovrà affrontare il viaggio dalla Terra alla Luna. In quel caso infatti, dovrà “fare il pieno” di metano attraverso delle astronavi serbatoio che la raggiungeranno in orbita terrestre. Al momento non è chiaro se l’esperimento è riuscito in pieno. Saranno necessarie varie analisi per capire se è stato o meno un successo.

Il ritorno. Dopo aver compiuto poco più di mezzo giro attorno alla Terra, la nave ha iniziato a scendere verso il mare.

Anch’essa non sarebbe stata recuperata, ma si sperava in un ammaraggio dolce. E invece a circa a 60 chilometri di quota si sono persi i contatti, e si suppone che sia precipitata fuori controllo, molto probabilmente perché non si sono riaccesi i motori come da programma. Tuttavia si è assistito ad uno spettacolo davvero unico. Una telecamera posta sulla carenatura di Starship, infatti, ha mostrato il rientro nell’atmosfera e a un certo punto la si è vista ricoperta da una specie di involucro gassoso rossastro: era il plasma che si formava mentre la navetta attraversava l’atmosfera e la temperatura sulla parte inferiore raggiungeva i 2.600 gradi centigradi.
Un successo. SpaceX ha fatto sapere, a viaggio terminato, che davvero questa missione la si può considerare un successo e presto vedremo un’altra Starship sulla rampa di lancio. Elon Musk ha detto che prima della fine dell’anno ci saranno almeno altri 6 lanci e l’anno prossimo non è da escludere che vi sarà anche il primo lancio verso la Luna. 

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