In primavera nascono più gatti ed è un problema per l’ambiente

Sebbene sia una animale da compagnia equiparato al cane, il gatto ha un impatto ecologico molto diverso. Se nazioni come l’Australia già nel 2021 hanno emanato leggi per il contenimento dei gatti domestici e l’Accademia polacca delle scienze nel 2022 li ha inseriti nell’elenco delle specie invasive, l’aumento della loro popolazione dovrebbe far suonare un campanello d’allarme.

Mentre i ricercatori ancora dibattono se i gatti abbiano davvero un peso determinante nella diminuzione della popolazione di uccelli (e la britannica Royal Society for the Protection of Birds ancora lo mette in dubbio, di fronte a minacce ben più evidenti per l’avifauna) negli Stati Uniti i rifugi e le colonie che accolgono i felini domestici lanciano l’allarme per un aumento notevole delle cucciolate primaverili. Alcuni, senza però citare studi specifici, si spingono a ipotizzare che con l’aumento delle temperature l’estro delle femmine si prolunghi. Perché il cambio climatico, che già ha effetti conclamati

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