L’uovo di Pasqua senza cacao e la blockchain per tracciarlo: le soluzioni sostenibili di due startup italiane
Tra cambiamenti climatici, crisi geopolitiche e logistiche sempre più complesse, la filiera del cacao affronta una crisi senza precedenti, aggravata da un allarmante aumento dello sfruttamento minorile. L’instabilità climatica in Africa occidentale con un innalzamento delle temperature e una riduzione delle precipitazioni, sta destabilizzando il settore del cacao, in particolare in Ghana e Costa d’Avorio, che insieme costituiscono il 60% della produzione mondiale. Queste variazioni climatiche, unite ai picchi di forti alluvioni stagionali, favoriscono una violenta diffusione di malattie e parassiti che devastano le coltivazioni. Inoltre, l’uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti compromette la salute dei lavoratori e dell’ambiente, mentre la deforestazione per la coltivazione del cacao intensifica l’inquinamento e il consumo di CO2. Anche le sfide logistiche si intensificano con l’instabilità geopolitica e i forti rincari nei costi di trasporto e di energia. Il risultato finale è un’impennata dei costi della materia prima senza precedenti, con aumenti fino al
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