3 maggio 1898: nasce Golda Meir
A soli sei anni Golda Mabovič (1898-1978) fu costretta a scappare dall’Ucraina per sfuggire ai pogrom, le persecuzioni antisemite che in quegli anni terrorizzavano i villaggi ebraici dell’Impero russo. Per mettere in salvo lei e la sorella, nel 1906, la madre decise di raggiungere il marito che era andato a cercare fortuna come falegname a Milwaukee (Usa). Golda, cresciuta negli Stati Uniti, dovette lottare contro i genitori per continuare gli studi e a 15 anni iniziò la sua esperienza politica nel movimento laburista sionista
Pioniera. Nel 1921 si trasferì con il marito in un kibbutz (fattoria collettiva) presso Tel Aviv, con l’idea di porre le basi di una nuova società ebraica. Alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo la Shoah, quando si crearono le condizioni, la Meir fu, nel 1948, tra i trenta firmatari che sancirono la fondazione del nuovo Stato. Da quel momento la sua vita fu dedicata al consolidamento d’Israele, prima come ministro del Lavoro (’49-’56), poi degli Esteri (’56-’66).
Uscita di scena. In questo periodo adottò il cognome Meir, derivato da quello del marito. Nel 1966, a causa di un linfoma uscì dalla scena politica, ma per pochi mesi. Fu infatti richiamata a ricoprire il ruolo di segretario generale del Partito laburista: “Era l’unica chiamata a cui non potevo non rispondere“, dichiarò.
Sionista per vocazione. Il 2 gennaio 1968 decise nuovamente di lasciare la politica per dedicarsi al ruolo di nonna, ma anche questa volta, l’improvvisa morte, a causa di un attacco cardiaco, del premier Levi Eshkol, la riportò di prepotenza sulla scena.
Anni esplosivi. Il 17 marzo 1969 fu nominata Primo ministro di Israele e rimase in carica cinque “esplosivi” anni. Un’epoca segnata dalla strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972, a cui la Meir rispose con l’operazione “Ira di Dio”, affidata al generale Aharon Yariv.
Lo scopo dell’operazione era eliminare, suscitando la maggiore eco mediatica possibile, i terroristi palestinesi. Una task force composta da 15 uomini del Mossad, il servizio segreto israeliano, avrebbe dovuto sopprimere una trentina di membri di Settembre Nero e di Al-Fatah in Europa e in Medio Oriente.
Guerra del Kippur. Ma la prova più dura per la Meir doveva ancora arrivare. Nel 1973 Israele, attaccato a sorpresa da Egitto e Siria, si trovò impreparato e subì molte perdite umane prima di vincere la guerra, chiamata dello Yom Kippur, la più importante festività ebraica, in corso durante l’attacco.
Il ritiro. Nel 1974, nonostante fosse stato riconosciuto che il Primo ministro non aveva alcuna responsabilità nell’iniziale esitazione a rispondere all’aggressione, a 76 anni, rassegnò le dimissioni da premier e si ritirò definitivamente dalla vita politica.
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