I nostri ricordi definiscono chi siamo, ma non sempre sono lo specchio della realtà
Studi neurologici rivelano cosa li influenza. Grazie al riconsolidamento è possibile rievocare un ricordo per modificarlo, ed è uno degli strumenti utilizzati in psicoterapia per attribuire un nuovo significato a ricordi dolorosi o difficili da sostenere, così da renderli più sopportabili
Non si è molto distanti dal vero nell’affermare che si è ciò che si ricorda di aver fatto, ciò che si ricorda di aver provato e chi si ricorda di aver conosciuto. In sostanza, non è molto distante dal vero affermare che i ricordi contribuiscono in larga misura non solo a modellare la nostra identità, ma anche ad aiutarci a predire ciò che capiterà. Secondo Daniel Siegel – notissimo professore di psichiatria della californiana School of Medicine – la memoria è “l’insieme dei processi con cui gli avvenimenti della nostra vita possono influenzare il cervello in modo tale da alterare la sua attività successiva in maniera specifica” (Raffaello Cortina Editore, 2013). E’ interessante, dunque, che parlando di memoria, ricordi e passato si tiri in ballo l’idea di futuro ma anche quella di oblio, cioè del modo in cui, per fortuna, si dimentica.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE
Continua la lettura su: https://www.ilfoglio.it/scienza/2024/05/06/news/i-nostri-ricordi-definiscono-chi-siamo-ma-non-sempre-sono-lo-specchio-della-realta--6515468/ Autore del post: Il Foglio Quotidiano Fonte: https://www.ilfoglio.it/