La passione antifascista che legava Sciascia alla Spagna raccontata da chi l’ha vissuta
Sciascia e la Spagna. Ovvero uno struggente vivir desviviéndose, secondo la massima di Américo Castro, filologo e storico con cui Leonardo Sciascia intrattenne uno scambio epistolare intessuto di stima reciproca. Un paradosso, el vivir desviviendo. Che è un’interpretazione della hispanidad, un modo per indicare la dualità tra smania di vivere e desiderio di morte, tra vitalità e passioni esasperate. Fino a perdersi o a perdere la vita. Sciascia aveva fatto suo l’aforisma di Castro. Fino ad applicarlo alla Sicilia, alla sicilitudine e a Pirandello, bussola letteraria per eccellenza. “Quel che accade ai personaggi di Pirandello è che l’umano ha raggiunto il punto del vivir desviviendo. Il punto, insomma, vicino alla morte ma in cui si raccoglie tutto il senso, tragico quanto si vuole, della vita”, precisa Sciascia a Claude Ambroise, curatore delle opere complete pubblicate da Bompiani tra il 1987 e il 1991.
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