Culle di stelle neonate e una cascata di galassie: ecco le nuove, bellissime immagini di Euclid

Euclid guarda l’universo con occhi nuovi, e ci mostra panorami senza precedenti per nitidezza. Il suo occhio ha sbirciato dentro ai gas di una nebulosa, culla di nuove stelle, e poi abbracciato la vastità del cosmo punteggiato da milioni di galassie.

Sono vedute di grande impatto, sia estetico sia scientifico, quelle scattate dal telescopio spaziale europeo (il cui lancio a luglio 2023 dalla Florida è stato raccontato da Italian Tech), e diffuse ieri dall’Agenzia spaziale Europea come Early Release Observation. Le foto sono il risultato di appena 24 ore di osservazione, accompagnano i primi dati scientifici della missione e dimostrano il potenziale di questo strumento: il compito di Euclid sarà quello di osservare, in circa 6 anni, un terzo del cielo e produrre così una mappa 3D dell’universo e di come si è evoluto e distribuito sotto l’influenza di materia ed energia oscura.

Il potere di Euclid non è solamente

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La prima scienza di Euclid: 5 foto mozzafiato

Euclid, il telescopio spaziale dell’ESA, inaugura la sua missione scientifica con cinque vedute senza precedenti dell’Universo, parte della sua campagna di osservazioni preliminari. Le immagini accompagnano i primi dati scientifici della missione, resi pubblici oggi e dettagliati in 10 articoli scientifici di prossima pubblicazione. Questo malloppo di informazioni scientifiche arriva a meno di un anno dal lancio del telescopio e sei mesi dopo le sue prime immagini a colori del cosmo.

Che cos’è Euclid. Euclid è un telescopio spaziale costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea con il contributo della NASA. È stato pensato per studiare l’espansione dell’universo, la materia oscura e l’energia oscura, tra i temi di maggiore interesse dell’astrofisica moderna. È partito il 1 luglio 2023 a bordo del Falcon 9 di SpaceX che lo ha messo in orbita a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Nella sua vita operativa di sei anni mapperà circa 15.000 gradi quadrati di cielo extragalattico, pari al 36% di tutta la volta celeste, osservando 12 miliardi di galassie.

L’ammasso di galassie Abell 2390, a 2,7 miliardi di anni luce. La foto comprende circa 50.000 galassie, molte delle quali di dimensioni analoghe alla Via Lattea. Ammassi galattici come questo contengono una quantità esorbitante di massa, fino a 10 trilioni di volte quella del Sole, in buona parte sotto forma di materia oscura. Ecco perché sono candidati ideali per gli studi di Euclid.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence

Chi ben comincia… Le nuove immagini ottenute da Euclid e prodotte in appena 24 ore di osservazioni sono almeno quattro volte più nitide di quelle catturate da telescopi terrestri. Comprendono grandi porzioni di cielo che scrutano nella luce visibile e in quella infrarossa, a profondità straordinarie.
In un singolo giorno, il telescopio spaziale ha prodotto un catalogo che comprende 11 milioni di oggetti nella luce visibile e 5 milioni in quella infrarossa. Queste prime osservazioni hanno preso di mira 17 oggetti astronomici, dalle vicine nubi di gas e polveri agli ammassi distanti di galassie, in preparazione alla principale campagna di osservazioni del telescopio.

Un’abilità speciale. «La bellezza di Euclid è che copre vaste regioni del cielo con grande dettaglio e profondità, e può catturare un’ampia gamma di oggetti diversi tutti nella stessa immagine – da quelli deboli a quelli luminosi, da lontani a vicini, dai più massicci ammassi di galassie ai piccoli pianeti. Otteniamo una visione molto dettagliata e molto ampia allo stesso tempo. Questa straordinaria versatilità ha portato a numerosi nuovi risultati scientifici che, se combinati con i risultati delle indagini di Euclid nei prossimi anni, modificheranno in modo significativo la nostra comprensione dell’Universo» spiega Carole Mundell, direttore scientifico di ESA.

Il gruppo di galassie Dorado è uno dei più ricchi dell’emisfero meridionale. Euclid cattura in questa veduta le loro interazioni in corso, che lasciano come strascichi meravigliose code di marea (espulsioni di gas: tra le regioni più fertili dell’universo per la nascita di nuove stelle). Capire come le galassie evolvono e si scontrano nel tempo migliora i modelli sulla storia dell’Universo.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence

Un assaggio delle sue capacità. Le nuove immagini provano che il telescopio Euclid è capace di trovare pianeti che orbitano liberi da stelle in vaste regioni di formazione stellare; che riesce a mappare diverse popolazioni stellari per capire come le galassie sono cambiate nel tempo; che può individuare specifici ammassi di stelle in lontani ammassi di galassie; riconoscere nuove galassie nane mai identificate finora; seguire la luce di stelle strappate dalle loro galassie madri.

«Le immagini e i risultati scientifici associati sono straordinariamente diversi in termini di oggetti e distanze osservate. Includono una varietà di applicazioni scientifiche e allo stesso tempo rappresentano appena 24 ore di osservazioni. Forniscono solo un’idea di ciò che Euclid può fare. Non vediamo l’ora di avere i prossimi sei anni di dati!» dice Valeria Pettorino, astrofisica e Project Scientist del progetto Euclid.

L’ammasso di galassie Abell 2764, a 3,5 miliardi di anni luce, è una regione di spazio molto densa contenente centinaia di galassie orbitanti all’interno di un alone di materia oscura. Euclid ha catturato una vasta gamma di oggetti in questo angolo di cielo, come diverse galassie in background dalla luce molto tenue oltre a una stella molto luminosa vicina all’ammasso, Beta Phoenicis. La dimostrazione di come il telescopio riesca a “tenere insieme” oggetti di luminosità molto diverse in una stessa veduta, senza lasciarsi accecare dalle fonti più abbaglianti.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence

Cacciatore di materia ed energia oscure. Possiamo pensare ad Euclid come a un “detective dell’Universo oscuro” con una missione, se non impossibile, almeno assai ardua: indagare in che modo materia ed energia oscura abbiano agito per creare gli ammassi di galassie che noi vediamo. Sappiamo infatti che il 95% dell’Universo è fatto di queste misteriose entità la cui presenza, però, modifica in maniera molto sottile l’aspetto e il moto degli oggetti celesti, ed è pertanto di difficile comprensione.

Come spiegato su Asimmetrie, la rivista dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, «mentre la materia, oscura o visibile che sia, tende attraverso l’attrazione del campo gravitazionale a favorire la formazione delle galassie e la loro concentrazione in ammassi, l’energia oscura si opporrebbe a questa spinta, limitando la formazione di strutture cosmiche su larga scala. A seconda di quale di queste due “forze” domina, si ha una decelerazione o un’accelerazione nell’espansione dell’universo. Questo gioco di forze ha lasciato traccia di sé nella storia dell’universo: una traccia leggibile attraverso l’osservazione di come è distribuita la materia a diverse distanze da noi».

Qui Euclid ha osservato NGC 6744, una delle più grandi galassie a spirali oltre il nostro vicinato spaziale, a 30 milioni di anni luce. Questo è proprio il tipo di galassia che forma la maggior parte delle stelle nell’Universo vicino, e il telescopio è riuscito a catturare alcuni suoi magnifici dettagli, come le strisce di polvere simili a piume che emergono come “speroni” dai bracci della spirale. Le osservazioni consentiranno non solo di contare le singole stelle all’interno di NGC 6744, ma anche di tracciare la più ampia distribuzione di stelle e polvere nella galassia.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi; CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence

Lenti e onde. Per rivelare come materia ed energia oscura influiscono sull’Universo visibile, nei prossimi sei anni Euclid osserverà forme, distanze e moto di miliardi di galassie negli ultimi 10 miliardi di anni luce. E arriverà a creare la più grande mappa 3D del cosmo mai realizzata.

Lo farà sfruttando il fenomeno delle lenti gravitazionali: oggetti celesti che, per la massa elevatissima, esercitano una forza di gravità tale da deviare la luce che passa loro accanto, e che sono utilissimi per studiare la distribuzione di materia e gravità nell’Universo.

Come spiegato su Media INAF, Euclid ci permetterà di scoprire un enorme numero di lenti gravitazionali, più di centomila, aumentando di oltre cento volte il numero di lenti attualmente conosciute. Il telescopio analizzerà anche le oscillazioni acustiche della materia barionica, periodici raggruppamenti di materia che hanno avuto origine quando le onde di pressione acustica attraversarono l’Universo primordiale e che hanno lasciato un segno nel fondo cosmico a microonde, fondamentali per lo studio dell’evoluzione cosmica.

Telescopio Euclid: ecco le prime foto!

La missione spaziale Euclid dell’ESA ha rilasciato le prime immagini a colori del cosmo. Mai prima d’ora un telescopio era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così lontano nell’Universo. Le immagini che seguono mostrano tutto il potenziale di Euclid che è quello di creare la più estesa mappa 3D dell’Universo mai realizzata, per scoprire alcuni dei suoi segreti nascosti.
Il compito di euclid. Euclid ha un compito difficile: indagare su come la materia oscura e l’energia oscura abbiano dato al nostro Universo l’aspetto che possiede oggi. Il 95% del nostro cosmo sembra essere costituito da queste due misteriose entità “oscure”. Ma non capiamo cosa siano perché la loro presenza provoca solo cambiamenti molto sottili nell’aspetto e nei movimenti degli oggetti che possiamo vedere.

Nel corso della sua vita, Euclid riprenderà miliardi di galassie, rivelando l’influenza invisibile che la materia oscura e l’energia oscura hanno su di loro. Ecco perché è giusto che una delle prime galassie osservate da Euclid sia soprannominata la “Galassia Nascosta”, conosciuta anche come IC 342 o Caldwell 5. Grazie alla sua visione a infrarossi, Euclid ha già scoperto informazioni cruciali sulle stelle di questa galassia, che è un sosia della nostra Via Lattea.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/Nasa

Per rivelare l’influenza “oscura” sull’Universo visibile, nei prossimi sei anni Euclide osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce. In questo modo, creerà la più grande mappa cosmica 3D mai realizzata. Ciò che rende speciale la visione del cosmo di Euclide è la sua capacità di creare un’immagine visibile e infrarossa straordinariamente nitida su un’enorme porzione del cielo con un solo sgurado.
che nitidezza! Le immagini mostrano appieno questa speciale capacità: dalle stelle luminose alle galassie deboli, le immagini mostrano la totalità di questi oggetti celesti, rimanendo estremamente nitide, anche quando si zooma su galassie lontane. «La materia oscura unisce le galassie e le fa ruotare più rapidamente di quanto la sola materia visibile possa spiegare; l’energia oscura sta guidando l’espansione accelerata dell’Universo». 

Per creare una mappa 3D dell’Universo, Euclid osserverà la luce proveniente dalle galassie fino a 10 miliardi di anni luce. La maggior parte delle galassie nell’Universo primordiale non assomiglia alla tipica spirale ordinata, ma sono irregolari e piccole. Sono gli elementi costitutivi delle galassie più grandi come la nostra, e possiamo ancora trovare alcune di queste galassie relativamente vicine a noi. La prima galassia nana irregolare osservata da Euclide si chiama NGC 6822 e si trova nelle vicinanze, a soli 1,6 milioni di anni luce dalla Terra.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/Nasa

Euclid consentirà per la prima volta ai cosmologi di studiare insieme questi misteri oscuri. Spiega la direttrice scientifica dell’ESA, Carole Mundell: «Euclid farà un salto nella nostra comprensione del cosmo nel suo insieme, e queste splendide immagini di Euclid mostrano che la missione è pronta per aiutare a rispondere ad uno dei più grandi misteri della fisica moderna».
E adesso? Continua René Laureijs, scienziato del progetto Euclid dell’ESA: «Non abbiamo mai visto immagini astronomiche come questa prima, contenenti così tanti dettagli. Sono ancora più belli e nitidi di quanto avremmo potuto sperare, mostrandoci molte caratteristiche mai viste prima in aree ben note del vicino Universo».

Ora siamo dunque pronti per osservare miliardi di galassie e studiare la loro evoluzione nel tempo cosmico. «Gli strumenti di bordo di questo telescopio stanno dando i loro frutti: la quantità di dettagli in queste immagini è tutto grazie ad uno speciale design ottico, alla perfetta produzione e assemblaggio del telescopio con strumenti per il puntamento e controllo della temperatura estremamente accurati», aggiunge Giuseppe Racca, responsabile del progetto Euclid dell’ESA. 

Questa scintillante immagine mostra un ammasso globulare chiamato NGC 6397. Questo è il secondo ammasso globulare più vicino alla Terra, situato a circa 7800 anni luce di distanza. Gli ammassi globulari sono raccolte di centinaia di migliaia di stelle tenute insieme dalla gravità. Attualmente nessun altro telescopio oltre a Euclid può osservare un intero ammasso globulare in una sola osservazione, e allo stesso tempo distinguere così tante stelle nell’ammasso. Queste deboli stelle ci raccontano la storia della Via Lattea e dove si trova la materia oscura.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/Nasa

Euclid è stato lanciato al punto 2 di Lagrange Sole-Terra su un razzo SpaceX Falcon 9 dalla stazione spaziale di Cape Canaveral in Florida, USA, alle 17:12 italiane del 1° luglio 2023. Nei mesi successivi al lancio, scienziati e ingegneri sono stati impegnati in un’intensa fase di test e calibrazione degli strumenti scientifici di Euclid.
Il team sta eseguendo l’ultima messa a punto del veicolo spaziale prima che le osservazioni scientifiche di routine inizino all’inizio del 2024. Nel corso di sei anni, Euclid osserverà un terzo del cielo con una precisione e una sensibilità senza precedenti. ​

Euclid ci mostra una spettacolare vista panoramica e dettagliata della Nebulosa Testa di Cavallo, conosciuta anche come Barnard 33 e parte della costellazione di Orione. Nella nuova osservazione di Euclid di questo vivaio stellare, gli scienziati sperano di trovare molti pianeti deboli e mai visti prima con una massa simile a quella di Giove nella loro infanzia celeste, così come giovani nane brune e piccole stelle.
© ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CC BY- SA 3.0 IGO

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