Al Vittoriano una mostra dedicata a Mazzini e all’opera di Silvestro Lega
“L’ultimo ritratto: Mazzini e Lega, storie parallele del Risorgimento” è il titolo della mostra, inaugurata oggi alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che resterà aperta fino al prossimo 8 settembre a Roma, presso la Sala Zanardelli del Vittoriano. Al centro del progetto espositivo ‘Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini’ di Silvestro Lega, un dipinto di straordinaria intensità, oltre che di assoluto rilievo artistico, in cui il padre della Patria viene ritratto qualche ora prima della morte in tutta la sua fragile e composta umanità, ribadendo il ruolo centrale della pittura nel processo di trasmissione della memoria storica.
Ad oggi conservata nel Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence (Usa), grazie alla volontà del ministero della Cultura e all’impegno diplomatico degli Uffici di diretta collaborazione del ministro Sangiuliano, l’opera – una delle icone del nostro Risorgimento – viene esposta al Vittoriano, simbolo per eccellenza del Risorgimento, della Repubblica e dell’identità storica, artistica e culturale italiana. L’esposizione, a cura di Edith Gabrielli, direttrice del Vive – Vittoriano e Palazzo Venezia, con la consulenza storica di Giuseppe Monsagrati, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è promossa e organizzata dal MiC e dal Vive, in collaborazione con la Direzione generale musei del MiC, guidata da Massimo Osanna, e d’intesa con l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, diretto da Alessandro Campi.
“Il Vittoriano, la Casa del Risorgimento italiano – dichiara il ministro Sangiuliano – è il luogo naturale per ospitare la mostra dedicata a Giuseppe Mazzini, che di quel processo storico fondativo della Nazione è colui che meglio ha incarnato i valori e personificato le gesta. La dimensione del suo impegno e la sua statura politica hanno travalicato i confini della storia italiana per farne un esponente di peso del pensiero occidentale, come dimostra il fatto che ‘Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini di Silvestro Lega’, simbolo iconico di questa mostra, provenga dal Museum of Art, Rhode Island School of Design di Providence dove è custodito negli Stati Uniti. Il Ministero della Cultura si è adoperato per ottenerne il prestito e, insieme a oltre sessanta opere, sarà esposto a beneficio del pubblico che potrà così riavvicinarsi a questa grande figura della nostra Patria”. Il ministro poi, a proposito del dipinto di Lega, ha auspicato che “un giorno si riesca ad acquisirlo”.
Silvestro Lega, fervente mazziniano e seguace degli ideali repubblicani, concepì l’opera il 12 marzo del 1872 a Pisa, nella casa di Pellegrino Rosselli e di sua moglie Janeth Nathan, direttamente al cospetto del corpo di Giuseppe Mazzini – morto lì due giorni prima sotto lo pseudonimo di George Brown – restituendone un’immagine del tutto inedita e lontana da quella ufficiale di eroe severo e imperturbabile che Mazzini stesso aveva contribuito a creare. Il capolavoro di Lega dimostra la capacità della pittura, strumento interpretativo e critico di eccellenza, di competere con altre forme di conservazione della memoria pubblica dei grandi del Risorgimento, in primis con la litografia e la fotografia.
“Il Vittoriano, sede dell’Altare della Patria, rappresenta il più importante monumento che lo Stato italiano ha dedicato al Risorgimento e dunque anche a Giuseppe Mazzini. L’eredità dei valori mazziniani – afferma Edith Gabrielli – la si rintraccia in molte parti del complesso, quali i gruppi scultorei in bronzo raffiguranti ‘Il Pensiero e L’Azione’. È inoltre sempre qui, nel Vittoriano, che si trovano il Museo centrale del Risorgimento e l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano: l’uno e l’altro custodiscono reliquie e documenti mazziniani di grande importanza. Questa mostra – ha sottolinea Gabrielli – mette a fuoco il ruolo centrale delle arti figurative nella creazione e nella memoria della coscienza nazionale, un ruolo che Mazzini stesso definì nei suoi scritti. In quest’ottica si capisce perché il pensatore genovese volle personalmente definire la propria immagine pubblica, un’immagine che poi Silvestro Lega avrebbe scardinato in un suo dipinto”.
La mostra, organizzata su due piani, è suddivisa in quattro sezioni e si completa con una sala immersiva che, attraverso la tecnologia digitale, consente al visitatore di sperimentare con un linguaggio nuovo quanto già osservato nelle sezioni analogiche. Dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini, il percorso espositivo del primo piano si apre con un’importante e recente acquisizione da parte dell’Istituto Vive: il Busto di Giuseppe Mazzini eseguito dallo scultore pavese Giovanni Spertini nel 1878, lo stesso anno in cui, alla morte di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, lo Stato concepì l’idea di realizzare un monumento in sua memoria, il Vittoriano appunto.
La seconda sezione del I piano, in particolare, approfondisce uno dei temi-chiave della mostra: il ruolo che Mazzini attribuì alla comunicazione tradizionale e di massa nonché all’elaborazione e alla diffusione della propria immagine pubblica; dalla corrispondenza alla stampa – fra cui il celebre giornale da lui stesso creato ‘La Giovine Italia’ – fino ai maestri che riteneva precursori della pittura nazionale, quali Francesco Hayez, Giovanni Migliara e Massimo D’Azeglio. In quest’ottica il pensatore genovese esercitò un controllo serrato della propria immagine attraverso gli strumenti delle repliche in gesso, in marmo e in bronzo, della litografia e della fotografia, conscio del loro valore propagandistico.
Al secondo piano, l’esposizione si sviluppa intorno al profilo di Silvestro Lega e al ruolo centrale ricoperto da ‘Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini’, non solo nell’ambito dell’immaginario iconografico del padre della Patria ma anche nel percorso creativo dello stesso Lega. Lega partì dal suo linguaggio, radicato nel movimento dei Macchiaioli, e tenendo presenti alcune novità della scena artistica internazionale (da Édouard Manet a Edgar Degas), maturò una cifra stilistica originale e personalissima: ne venne fuori un’immagine di Mazzini inedita, molto lontana dall’iconografia ufficiale proposta dai suoi seguaci.
La mostra annovera oltre sessanta oggetti, suddivisi fra sculture, dipinti, incisioni, fotografie, manoscritti, documenti inediti e cimeli mazziniani: fra i cimeli rientrano gli occhiali, la spada e lo scialle, già appartenuto a Carlo Cattaneo. Nel complesso, questi oggetti restituiscono al visitatore un contesto storico fedele e avvincente, permettendogli di comprendere meglio Mazzini, Lega e insieme l’intero processo risorgimentale. A conclusione del percorso espositivo, lo spazio immersivo consente al pubblico di riflettere sui contenuti della mostra per riviverli ed assimilarli emotivamente, entrare letteralmente nell’opera d’arte così da poterne apprezzare i dettagli, nonché di verificare attraverso i monumenti quanto oggi la memoria di Giuseppe Mazzini sia viva ed attuale nel nostro Paese e nel mondo. Il catalogo della mostra, edito da Electa in italiano e inglese – è contenuto all’interno di un cofanetto in edizione speciale insieme al volume ‘Giovanni Spertini e un inedito busto di Giuseppe Mazzini del 1878’.
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