L’ultimo Caravaggio alla National Gallery
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Dalle Gallerie d’Italia di Napoli uno splendido regalo alla National Gallery che quest’anno celebra i 200 anni dalla sua fondazione: Intesa Sanpaolo ha concesso in prestito al museo londinese l’ultimo quadro dipinto da Michelangelo Merisi da Caravaggio, il “Martirio di Sant’Orsola” del 1610. In realtà è un regalo a tutti i londinesi, stanziali e di passaggio, che per la prima volta in vent’anni potranno ammirare il capolavoro di Caravaggio in una piccola mostra-gioiello a ingresso libero.
“The Last Caravaggio” abbina al Martirio di Sant’Orsola un’altra opera dell’ultimo anno della vita del tormentato artista: Salomè con la testa del Battista, che appartiene alla National Gallery. Entrambi i quadri sono attribuzioni tardive – Sant’Orsola nel 1980, Salomè nel 1970 – che hanno scompigliato gli studi su Caravaggio e illuminato di luce nuova i suoi ultimi mesi di vita.
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In una teca c’è la lettera originale, nell’Archivio di Stato di Napoli, spedita a Genova a Marcantonio Doria, il committente dell’opera, che ha dimostrato la sua autenticità. Tutti quelli che l’hanno vista sono rimasti “stupiti”, assicura Lanfranco Massa, il procuratore napoletano di Doria.
Il quadro, fresco di pittura, arrivò a Genova il 18 giugno 1610. Il mese dopo Caravaggio lasciò Napoli nella speranza di tornare a Roma per essere riabilitato dopo l’omicidio commesso nel 1606 e il bando capitale che lo aveva costretto all’esilio, ma non arrivò mai a destinazione. Il 18 luglio 1610, a Porto Ercole, l’artista morì di una violenta febbre a 39 anni.
Il Martirio di Sant’Orsola
Il Martirio di Sant’Orsola contiene e riflette tutto il tumulto, la violenza e il dramma degli ultimi anni di vita in fuga di Caravaggio, che volle far parte del quadro con il suo ultimo autoritratto, il suo volto pallido subito dietro quello cereo della vergine martire paleocristiana, testimone impotente e disperato del suo martirio.
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