Un orto senza terra sul tetto della FAO
È possibile contenere attraverso un’agricoltura senza terra la domanda di cibo che nei prossimi decenni sarà trainata dall’aumento dei consumi e della popolazione globale? Un orto idroponico, cioè senza terra con le radici piantate in un composto a cui si aggiunge l’acqua e nutrenti, è stato appena inaugurato sul tetto della FAO dalla rettrice dell’università La Sapienza Antonella Polimeni, dal direttore della Fao QU Dongyu e dal direttore dell’Orto Botanico di Roma Fabio Attorre.
Oltre che un esperimento scientifico, dà l’idea di una vera e propria proposta di politica agricola contro il consumo di suolo e di acqua. D’altronde l’agricoltura ha molte sfide da affrontare. Davanti all’impatto causato dall’uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti; il disboscamento continuo per far spazio ai campi (un terzo delle terre emerse è dedicato alla produzione di cibo), il suolo non ancora utilizzato ma in via di inaridimento, si cercano proposte sostenibili per l’agricoltura del futuro. In questo contesto globale,
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