Metodi per fare ricerca con le Reti. Online il Volume “A cosa serve la ricerca educativa? Il dato e il suo valore sociale” (Collana SIRD – Pensa Multimedia)
25 Giu Metodi per fare ricerca con le Reti. Online il Volume “A cosa serve la ricerca educativa? Il dato e il suo valore sociale” (Collana SIRD – Pensa Multimedia)
È disponibile in open access, edito da Pensa Multimedia, il volume scientifico A cosa serve la ricerca educativa? Il dato e il suo valore sociale, che raccoglie gli Atti del Convegno SIRD (Società Italiana di Ricerca Didattica) svolto a Milano il 21-22 settembre 2023.
Il volume curato dalla Prof.ssa Renata Vigano e dalla Prof.ssa Cristina Lisimberti accoglie i contributi scientifici dei ricercatori della Rete delle Piccole Scuole, valorizzando differenti metodi di ricerca.
Il primo contributo di Giuseppina Cannella e Giuseppina Rita Jose Mangione (INDIRE) L’ecosistema di una scuola in ricerca, promuove una riflessione su come la dimensione della Rete sostenga e si nutra di una postura di tipo research engaged delle scuole che vi aderiscono. INDIRE, guardando alla scuola come soggetto attivo dei processi di ricerca (research engaged schools) che opera nel sistema istituzionale, individua differenti “livelli” di una scuola “research engaged” :
- capacità di promuovere un approccio pedagogico research rich (pedagogy) nella pratica didattica in classe (Microsistema);
- capacità di trasporre le research orientation nella visione di scuola e nei valori culturali della proposta educativa (Macrosistema);
- capacità di promuovere una research community sia a livello di contesto scolastico che tra la singola istituzione e il territorio (Mesosistema)
- assumere un approccio di ricerca nelle politiche e nelle pratiche scolastiche (Esosistema) generalmente indicato nell’atto di indirizzo di una scuola. Il lavoro propone una chiave per rileggere l’atteggiamento research engaged di una piccola scuola applicando gli indicatori del livello “Macrosistema” rintracciando gli elementi chiave per estendere una comprensione della postura in ricerca tra quelle realtà che da anni prendono parte alle Reti di innovazione di Indire.
Il secondo contributo a cura di Giuseppina Rita Jose Mangione (INDIRE) insieme a Michelle Pieri (Università di Trieste) e Stefano Cacciamani (Università della Valle D’Aosta), dal titolo L’uso del Design Based Research per lo sviluppo di modelli didattici innovativi nelle scuole piccole e rurali. Il caso di “Classi in rete”, pone attenzione a come la ricerca educativa che si occupa di scuole piccole e rurali abbia dedicato una crescente attenzione cercando di comprenderne le caratteristiche, i problemi e le potenzialità, ma anche di progettare e valutare interventi in grado di migliorare anche attraverso l’uso delle tecnologie la qualità dell’istruzione e a promuovere lo sviluppo locale. Tra gli approcci metodologici utilizzati in questo ambito, il Design Based Research, rispondendo alla critica del metodo sperimentale in ambito educativo permettendo di: integrare la ricerca e la progettazione di soluzioni educative al fine di testare soluzioni (chiamate “interventi”) ai problemi educativi; generare teorie che possano spiegare e migliorare i processi di insegnamento e apprendimento; di generare innovazione e cambiamento delle persone e dei sistemi coinvolti. Il lavoro presenta l’applicazione del DBR nel contesto delle piccole scuole italiane. In particolare viene descritta la progettazione, attraverso la tecnica del Conjecture Mapping, del modello “Classi in rete”, messo a punto per affrontare il problema dell’isolamento sociale e culturale delle classi remote. Verrà quindi proposta l’analisi dei risultati ottenuti dalla sua prima implementazione nelle scuole delle aree interne della Regione Abruzzo e verranno infine presentate le indicazioni di cambiamento del modello per la progettazione del secondo ciclo di sperimentazione attualmente in corso nella Regione Liguria.
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Collana scientifica SIRD – STUDI E RICERCHE SUI PROCESSI DI APPRENDIMENTO-INSEGNAMENTO E VALUTAZIONE >>
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